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Nel frattempo in Gran Bretagna…

Creato il 05 aprile 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Nel frattempo in Gran Bretagna…

Mentre in Italia il potere legislativo, ma soprattutto quello esecutivo, tenta in ogni modo di prevalere su quello giudiziario, oltre la Manica continuano a fioccare le condanne per i parlamentari truffaldini.

Lo scandalo dei rimborsi spese aveva scosso Westminster nella scorsa primavera, portando The Independent a titolare genialmente: The party’s over (la festa è finita, ma anche, i partiti sono finiti).

Barzellettine in confronto a quello a cui siamo abituati noi che siamo fieri di tenere in Parlamento condannati per qualsiasi reato, pure per mafia. Ma nella terra della Regina la legge è ancora una cosa seria, ancora di più quando si parla di politici. 

L’ultimo condannato è Jim Devine, 57 anni, ex deputato laborista, una caso speciale, poiché doveva rendere conto di una doppia truffa. Aveva chiesto rimborsi per spese personali, come altri 380 MPs nell’occhio del ciclone,  per 8.385 sterline, ma i lavori di ristrutturazione e ritinteggiatura che costituivano la causale non sono mai iniziati. Non pago, Devine ha pure mentito scaricando le responsabilità sul suo amministratore (abitudine di ogni dove) e ha continuato la sua frode nonostante fosse finita sui giornali.

L’Old Bailey, il Tribunale Penale di Londra, l’ha condannato a 16 mesi di reclusione. Tutto concluso dopo appena un anno e mezzo dal reato, neanche in un processo per direttissima si finisce così velocemente da noi. In carcere farà compagnia ai due già condannati: David Chraytor ed Eric Illseley, mentre il processo a Lord Taylor of Warwick è sulla buona strada.

Se un politico ruba così poco in Italia, non riesce neanche a diventar ministro. Il Theft Act inglese, invece, non solo punisce ladri e truffatori, ma calca la mano sui politici che devono pagare anche per l’oltraggio al buon nome dell’istituzione. Qui partono avvantaggiati, non c’è nessun buon nome da deturpare.

 


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