Ma oggi vorrei approfittare per riportare, nel mio piccolo, l’attenzione su un altro silenzio che sta calando pesantemente e di cui non ci stiamo nemmeno accorgendo: l’attentato di Brindisi. Sono passati quasi tre mesi dall’attentato che ha tolto la vita ad una ragazza e fatto ripiombare l’Italia in un clima di terrore. Con lo stesso telecomando con cui è stata azionata la bomba si è cambiato canale e siamo ritornati a vent’anni fa, nell’epoca delle bombe ancora inspiegate che hanno ucciso Falcone e Borsellino e tanti innocenti in tutta Italia e hanno bloccato un processo di rinnovamento in corso, condannandoci ad un ventennio di politica insulsa le cui conseguenze stiamo pagando ora con una crisi che ammazza il popolo.
A quasi tre mesi, quindi, ancora non si sa nulla. Dopo aver dato la colpa ad una mafia inesistente, dopo aver dato la caccia al mostro, dopo averlo sbattuto in prima pagina per poi toglierlo con tante scuse, ora della vicenda non si parla quasi più. Calerà il silenzio anche su Brindisi, un silenzio opportuno che coprirà le vere responsabilità nella certezza di aver centrato l’obiettivo: sedare gli spiriti rinnovatori, calmare le acque in movimento. E se queste acque dovessero tornare a bollire siamo certi che non mancherà una nuova bomba inspiegata e inspiegabile, a far strage di innocenti.
Luca Craia