Sto navigando nel mare magnum della disperazione. Non la disperazione tragica, intendiamoci, ma la sua sorella balorda che ti fa uscire la sera per tornare presto la mattina, dopo aver fatto dei giri immensi nella tua testa solo con l'idea di portarci scompiglio. Dentro, nella testa, ti ci rimane l'eco di una sbornia e tu sei lì che provi a governare una imbarcazione senza nessuno al comando, che parla di sé dandosi del tu, come se tu ed io non fossimo la stessa persona. forse non lo siamo, forse non lo sono più. E in questo mare magnum ti chiedi cosa cazzo stai facendo. E me lo chiedo anch'io: cosa cazzo sto facendo?