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Nel sottomarino con Neri, i Beatles secondo Marcorè

Creato il 19 dicembre 2014 da Mandolinif @MandoliniF
Neri Marcorè e la banda Osiris

Neri Marcorè e la banda Osiris


Banda Osiris“Magical Mystery Tour”
Neri Marcorè“Beatles Submarine”

Neri, come nasce questo spettacolo?
L’idea nasce dalla Banda Osiris che voleva confrontarsi coi Beatles. Hanno contattato Giorgio Gallione, regista con cui lavoro da 10 anni che me lo ha proposto. Insieme abbiamo trovato una maniera originale di inscenarlo senza che fosse una biografia narrata.

Direi che la scommessa è stata vinta.
Alla luce di 90 repliche alle spalle, posso dire che abbiamo costruito uno spettacolo originale che spiazza le persone all’inizio e ad ogni stazione alza il ritmo. Personaggi delle fiabe, come Alice di Lewis Carrol, vengono sovrapposti a quelli dei Beatles (come Lucy, di “Lucy in the sky with diamonds”) in un’atmosfera onirica fino alla frase di John Lennon “È ora di andare, abbiamo già comprato tutti i nostri sogni” che sta a significare come i quattro di Liverpool fossero giunti a fine corsa, avendo avuto tutto dalla loro carriera artistica. Da lì lo scioglimento.

Sei anche tu un Beatlemaniac?
Li conoscevo già da tempo e li ho sempre preferiti ai Rolling Stones, anche se non credo in questo dualismo. Ho imparato a suonare la chitarra anche grazie a loro e con questo spettacolo ho approfondito molto di più la loro storia.

Beatle preferito?
Alla fine dico sempre Paul perchè è autore delle mie canzoni preferite, anche se dopo lo scioglimento il solista più geniale, capace di rimanere sugli standard dei Beatles, è stato Lennon, mentre Macca…

Canzone preferita dei Fab Four?
Alcune non fanno parte dello spettacolo. Ognuno ha spinto per dei pezzi amati e ha dovuto cedere su altri. Di quelle presenti sicuramente Yesterday, Here comes the sun e We can work it out.

Uscirà un disco/dvd dello show?
No. Ne abbiamo parlato ma non abbiamo fatto riprese ufficiali con regia. Musicalmente non avrebbe senso estrapolarle dallo spettacolo perchè vive molto di immagini. In qualsiasi altro supporto non avrebbe reso.

Dopo il successo de “Il giovane favoloso” possiamo sperare di rivedere la tua versione di Leopardi portata in radio anni fa?
No non credo. È stato un personaggio divertente, un ribaltamento di prospettiva su Leopardi inserito in logiche di marketing del nostro tempo: “il gobbo che vende”, ma ha avuto un eco momentaneo. Ora è passato molto tempo e credo che, come te, se ne ricordi uno su mille.

Francesco Mandolini

dal Resto del Carlino del 19/12/2014


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