Quindici cristiani si sono fatti il segno della croce in pubblico: il governo ateo di Pechino gli ha immediatamente arrestati. Il 10 aprile scorso invece sono stati portate in carcere circa 170 cristiani (cfr. Ultimissima), che hanno raggiunto 260 recentemente.
Lo rende noto il quotidiano Liberal, e si scopre che il governo ha tolto i luoghi di preghiera ai cristiani e gli arresta se essi si ritrovano pubblicamente, come è accaduto anche questa volta.
I cristiani si sono per detti comunque «felici di poter pregare in carcere», portando il Vangelo «alle guardie della prigione».