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Nell'attesa ... mi sto dimenticando

Da Johakim @Johakim
Nell'attesa ... mi sto dimenticando
Come descrivere certe sensazioni?
In galleggiamento, a fil d'acqua, un pò alla deriva ed un pò verso la terra ferma. Sopita, in attesa di un risveglio. Il silenzio ovunque, come se l'acqua volesse proteggerti da rumori molesti, come poco prima di nascere, cullata, dormiente, ma pronta e consapevole del mio prossimo risveglio.
Carente di parole. I pensieri non si lasciano intrappolare sui fogli di carta e la voglia di scrivere viene a mancare. Preferisco il silenzio.
Non so come sarà dopo che avrò aperto gli occhi. Non so cosa mi aspetterà oltre il portone di legno. Dove sarà il mio posto? Dove sarò io?
In questo momento, un pò crisalide dentro al mio bozzolo, cerco di non muovermi molto per non strappare i fili che mi stanno avvolgendo.
Sento le ali crescere, avverto chiaro il cambiamento. Ma è sottile, palpabile, la tensione che avverto.
Ecco perchè non mi muovo. Ecco perchè parlo poco. Ho paura.
Sarà il mio primo giorno di scuola, il mio primo passo da sola oltre il cancello di casa.
Manca davvero così poco tempo! E la strada che ho percorso è stata davvero tanta. Ho fatto cose, ho detto, ho iniziato e finito, ho completato e tagliato. Ho vissuto intensamente, dall'inizio alla fine.
E' che... non è una fine. E' un inizio. Oppure un semplice riavvio della stessa bobina di un nastro, una canzone che riprende daccapo ma con toni diversi, più forti, più intensi. Io ho solo preparato il terreno. Spianato le difformità del terreno, qua e la gettato piccoli semi dai quali ho visto germogliare di tutto. Dissetato le parti di me che imploravano acqua da tempo. Sono cresciuta in un batter di ciglia, son volata col tempo unendomi alle sue invisibili mani.
Due anni lunghissimi passati in un lampo. Ho vissuto, fatto, detto, preso, lasciato e amato... moltissimo, senza ritegno, ogni giorno di più.
Ora. La vita mi è esplosa fra queste fragili mani e s'è ricomposta altrove, poco alla volta, un pezzo dopo l'altro, senza quasi me ne accorgessi. Un quadro che si dissolveva da una parte per ridisegnarsi dall'alltra, io pittore fra i tanti.
Ecco. Ora avverto come un senso di irrequietezza, immersa nel mio sonno apparente, mi lascio, o mi trovo. Non voglio dimenticarmi per strada... mai più.

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