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Nell’ex Osteria della Lucerna di Sesta Inferiore

Creato il 02 agosto 2011 da Nesti

Delicato Concerto

“Quando una mamma vola via / vorremmo farle compagnia / vorremmo prenderla per mano / e accompagnarla piano piano …“

Invito alla mia gente

MERCOLEDÌ 3 AGOSTO – ore 21
Sesta Inferiore – Osteria della Lucerna
Delicato Concerto di Luigi Abbati e Corrado Medioli

MERCOLEDÌ 3 AGOSTO 2011 alle ore 21 nell’ex Osteria della Lucerna di Sesta Inferiore parleremo della donazione e del trapianto di organi nel ricordo e sull’esempio di Amelia.

Programma della serata:
- Commemorazione di Amelia Pioli Donnini nella Sua Osteria in occasione del sesto anniversario della scomparsa;
- Presentazione dell’attività del Centro di animazione sociale dedicato ai coniugi Guido e Amelia Donnini;
- Dibattito sull’importanza di costituire un gruppo d’impegno locale finalizzato alla sensibilizzazione popolare verso la donazione e il trapianto di organi, tessuti e cellule.

Le rinomate fisarmoniche di Luigi Abbati  e Corrado Medioli accompagneranno delicatamente il programma della serata.
I rappresentanti degli Organismi associativi e del volontariato  attivi nelle terre cornigliesi sono cordialmente invitati.

L’iniziativa è aperta alla partecipazione di tutti.

Alle ore 11,30 del medesimo giorno, nella chiesa di Sesta, verrà celebrata una Santa Messa in suffragio di Guido e Amelia (anche nel ricordo del Beato Don Carlo Gnocchi,  primo donatore di cornee in Italia nel lontano 1956).

Nell’ex Osteria della Lucerna di Sesta Inferiore

Brevi biografie di Amelia Pioli Donnini e di Guido Donnini  e ricordo dell’ “Osteria della Lucerna” di Sesta Inferiore (dipinta e frequentata da  Walter Madoi  nei mitici anni ’60 e ’70)

UNA  VITA  TRA  CUCINA  E  ALTRUISMO | Amelia Pioli  (Corniglio  l928 – Parma 2005)

Appartenente a una modesta famiglia contadina di Cirone Superiore (località cornigliese ai confini con la Lunigiana), penultima di otto figli, visse fin da ragazzina dure vicende di lutti e tribolazioni (fra cui esperienze di guerra e di lavoro minorile). Nel 1949, appena ventenne, andò sposa a Guido Donnini nel paese di Sesta Inferiore. Dall’unione nacque un solo figlio: Nando, classe 1950. Amelia e Guido affiancarono ben presto all’attività agricola come coltivatori diretti quella del piccolo commercio e della ristorazione.  All’allestimento di un fornitissimo bazar, davvero moderno per l’epoca, seguirono stimolanti iniziative in campo turistico (fra cui apprezzate attività di cucina tipica locale e di affittacamere).  La notorietà giunse negli anni Sessanta e Settanta allorché Amelia divenne la …capocuoca della nuova “Osteria della Lucerna”, dipinta e frequentata da Walter Madoi: valente e benemerito artista, la cui opera di pittore – scultore rese famoso a livello nazionale il paese di Sesta Inferiore, da allora conosciuto come “il paese dell’affresco”.  Amelia curava con maestria i primi e i secondi piatti, i contorni e i dolci; Guido si occupava con atavica  perizia  e ardente pazienza dei salumi, dei formaggi, dei vini e dei … funghi!  Insomma una coppia di successo in quegli anni di sogni e di inedite intraprendenze, di speranze e di nuove frontiere, di boom economico e sociale anche  per l’Alta Val Parma!  Guido e Amelia non erano celebri soltanto per le doti di ristoratori,  ma anche per il loro senso di umanità e di accoglienza. Poi Guido si ammalò seriamente e anche l’ “Osteria della Lucerna” – frequentata da gente del popolo ma pure da personalità di rilievo – chiuse i battenti: era il 31 dicembre 1988.  Pochi mesi dopo, quasi totalmente cieco, lasciò la vita in un letto d’ospedale. Dalla prematura scomparsa di Guido, nonostante il sereno e armonioso inserimento nella famiglia del figlio, Amelia non si riprese più (troppo grande il dolore per la perdita del compagno di una vita così operosa e ricca di emozioni, così tribolata e pur densa di soddisfazioni).  Le sue condizioni di salute divennero sempre più fragili e precarie. Si spense nell’Ospedale Maggiore di Parma il 3 agosto 2005. Da tempo aveva manifestato per iscritto la volontà di donare gli organi eventualmente ancora utili. Le espiantarono le cornee a fini di trapianto: ultimo generoso atto di un’esistenza degnamente vissuta con gli altri e per gli altri. Alla memoria di Guido e Amelia Donnini è stato intitolato un Centro di animazione  socio – culturale con sede nell’ex “Osteria della Lucerna”.   Nel  nome e sull’esempio di Amelia, insignita post mortem della qualifica di benemerita donatrice, i famigliari e gli estimatori di Sesta e dell’Alta Val Parma stanno esaminando l’opportunità di promuovere un gruppo locale per la donazione degli organi, dei tessuti e delle cellule.

È CALATO IL SIPARIO SULL’OSTERIA DI SESTA

Nel con¬testo delle recenti iniziative promosse dal Comitato per Sesta è stato ufficial¬mente ricordato Guido Donnini, il popolarissimo titolare dell'Osteria della Lucerna di Sesta Inferiore improvvisamente deceduto nei mesi scorsi. La figura di Guido Donnini (classe 1923) è stata efficacemente commemorata dal presidente del Comitato per Sesta don Giorgio Masini, alla presenza dei famigliari e di numerosi estimatori (fra cui molti villeggianti e turisti). Erano presenti anche varie autorità civili e diversi esponenti del movimento operativo, nel cui ambito Donnini svolse – prima come lavoratore agricolo e poi come semplice proprietario di terreni – un significativo ruolo propulsore. Guido Donnini fu infatti socio fondatore e dirigente del caseificio di Bosco, negli anni Cinquanta, e della cooperativa Pascoli associati di Sesta, negli anni Settanta.  Non a caso il Premio di fedeltà a Sesta 1989 è stato assegnato a Guido Donnini e agli altri dodici soci fondatori della cooperativa Pascoli associati. Don Giorgio – nel suo applaudito intervento – ha evidenziato il rigore morale, l'altruismo sociale e l'intraprendenza profes¬sionale di Guido Donnini.  Nel corso della commovente manifestazione Donnini è stato ricordato anche come esercente e come operatore turistico, in definitiva come uno dei più stimati protagonisti dei tentativi di rilancio economico – sociale del Cornigliese. Ultimo di dieci figli, fin da giovanissimo lavorò – sotto la guida del padre Biagio e della madre Annunziata Ossimprandi – nei settori dell'agricoltura e del piccolo commercio.  Dopo alcune rocambolesche stagioni vissute in terra lombarda come ambulante e dopo la parentesi bellica (1942/43) trascorsa nel Nord Italia e nel caposaldo di La Seyne (77°reggimento di fanteria Lupi di Toscana), tornò nel minuscolo borgo di Sesta Inferiore e riprese – ampliandole – le attività della sua prima gioventù.  Alla fine degli anni Quaranta gestì un circolo ricreativo, quindi ottenne le indispensabili licenze per l'apertura di un locale comprendente i servizi di osteria con cucina e negozio di generi alimentari Guido e la moglie Amelia Pioli (sposata nel 1949) raggiunsero l'apice della notorietà nei memorabili anni Sessanta allorché l'artista Walter Madoi affrescò il loro locale, battezzandolo Osteria della Lucerna. Guido si occupava – con rara competenza – dei vini, dei salumi e dei formaggi; Amelia faceva il pane casalingo e preparava – con atavica raffinatezza i dolci e le vivande. L'atmosfera dell' osteria di Sesta rassomigliava più a quella di un pittoresco bazar di Montmartre o di un brioso emporio di mare che a quella di un austero punto di vendita montanaro. I coniugi Donnini non gestivano soltanto l'osteria con cucina e il negozio di generi alimentari,  ma anche la rivendita di gas liquido, la privativa, il telefono pubblico è il servizio affittacamere. A quest'ultimo riguardo, la ditta Donnini fu più volte premiata dall'Ente Provinciale Turismo nell'ambito dei periodici concorsi sul «miglioramento dell'attrezzatura ricettiva dell'Appennino». Negli anni Cinquanta, quando la televisione era davvero un lusso, l'osteria di Guido e Amelia Donnini era un allegro ritrovo per gli appassionati del piccolo schermo.  In quegli anni e nelle stagioni successive l'osteria di Sesta fu sempre un confortevole centro di approdo per i viandanti e un appetibile punto di riferimento per i gruppi di persone interessate alla cultura, all'arte, alla politica, alla gastronomia e  – perché no – al gioco delle carte. Ora un malinconico sipario di silenzio è calato lungo le pareti dipinte da Madoi, ora la struggente sinfonia dei ricordi regna nell'Osteria della Lucerna senza più clienti.

(Articolo pubblicato sulle pagine della Gazzetta di Parma del 22 ottobre 1989)


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