DANS LA MAISON (Francia 2012)
Claude è uno studente di 16 anni con il talento per la scrittura. Germain, il suo professore di letteratura, decide di stimolare questa sua capacità, spronandolo ad approfondire tematiche e personaggi. I racconti del ragazzo, però, che vedono pratogonisti il suo compagno di classe Rapha e i di lui genitori, diventano sempre più morbosi, al punto che il professore, incapace ormai di distinguere la realtà dalla fantasia, si trova invischiato in una rete di menzogne e manipolazioni che rischia di travolgere anche il suo lavoro e il suo rapporto con la moglie Jeanne.
Un bellissimo dramma borghese costruito alla maniera di un thriller, questo di François Ozon, un perfetto meccanismo metanarrativo i cui riferimenti cinematografici vengono esplicitamente citati nel corso del film: il Woody Allen della maturità (Germain e sua moglie vanno al cinema a vedere Match Point), il Pasolini di Teorema (il personaggio di Claude ricorda in qualche modo “l’ospite” interpretato da Terence Stamp) e ovviamente Alfred Hitchcock (il finale è un evidente omaggio a La finestra sul cortile). Costantemente percorso da una sottile ironia, il cui merito va soprattutto alla grande interpretazione di Fabrice Luchini, capace di rimanere “leggero” anche nei momenti più drammatici del film, Nella casa è la classica opera d’autore capace di prestarsi alle interpretazioni più disparate: che parli della distruzione del concetto di famiglia nella società contemporanea? O forse Claude è un diavolo tentatore venuto a distruggere un altrimenti solidissimo eden familiare? Che non si tratti invece di una versione moderna di Morte a Venezia, con Germain a impersonificare un von Aschenbach innamorato nemmeno troppo segretamente di Claude/Tadzio? Ma forse Nella casa è semplicemente un efficacissimo non-thriller d’intrattenimento, un esercizio di stile perfettamente calibrato in tutte le sue parti (tranne forse per quanto riguarda il prefinale, che lascia un po’ frettolosamente in sospeso alcune questioni).
Bravissime le due protagoniste femminili, Kristin Scott Thomas e Emmanuelle Seigner.
Alberto Gallo