Chi vive nella casa? E se un giorno un ragazzino dotato di una grande capacità di osservazione cominciasse a spiarti per scrivere un racconto? Per avvicinarsi sempre di più ai personaggi, e renderli più reali, parlanti e dotati di uno spessore. E se lo facesse per un compito
La locandina del film
scolastico?
Questo è l’incipit accattivante del film di François Ozon (8 donne e un mistero, Potiche – La bella statuina) che narra di un professore di francese che per stimolare la creatività di un suo alunno lo induce a continuare un compito che aveva già iniziato: descrivere la famiglia “borghese” di un suo compagno di classe.
L’interesse del professore nasce dal proprio fallimento come scrittore:la sua attenzione viene catturata da questo giovane, non certo un ottimo studente ma di sicuro un ragazzo con un grande talento, in cui il professore rivede un po’ se stesso, un po’ il figlio che avrebbe voluto avere ed un po’ Flaubert.
La vicenda è intrigante e sempre in bilico tra il morale e l’immorale: lo spettatore si trova sempre a chiedersi “è giusto che lo faccia? Ma in fondo cosa fa di male?”.
Ė un gioco che sfugge di mano facilmente ed ha esiti imprevedibili.
Spiare, controllare, intrufolarsi e manipolare sono tutti verbi con accezione negativa: il punto è capire fino a dove ci si può spingere per il bene della letteratura, per la propria crescita artistica.
Il film entra in una inquietante dimensione onirica dove non è semplice distinguere cosa ci sia di vero da cosa ci sia di falso, una spirale che trascina il professore che conduce inevitabilmente verso il basso.
In che modo può la scrittura manipolare la ragione? Questo è l’interrogativo che sorge insieme a mille altri.
E’ un vero film di suspance, che sfiora il thriller e tiene incollati alla sedia per tutte e due le ore, senza mai farti sentire il peso del tempo.
Diretto con maestria, Nella Casa ha una sceneggiatura intensa e degli attori favolosi e maturi: Fabrice Luchini attore molto amato da Ozon e Kristin Scott Thomas (La chiave di Sara, Bel Ami – Storia di un seduttore), insieme al giovane e inquietante voyeur Ernst Umhauer al suo primo vero debutto, perfetto nella parte dello studente con quell’espressione arrogante tipica degli anni del liceo.
Questi ingredienti rendono perfetto un film che poteva cadere nello scontato e invece si mantiene sempre ad altissimo livello.
Unica pecca: la sequenza di scene precedente a quella finale. Non si può rivelare ma sorge una domanda: è davvero credibile?
Articolo di Silvia Cannarsa.