Benvenuti a questa settima puntata di Nella Rete del Fumetto, la rubrica quattordicinale de LoSpazioBianco dedicata al mondo dei webcomics.
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Di seguito le principali novità degli ultimi quattordici giorni.
LoSpazioBianco ospite alla trasmissione radiofonica Pensatech
Il 29 novembre, LoSpazioBianco è stato ospite alla trasmissione radiofonica Pensatech, in onda su Radio Città del Capo di Bologna. La puntata, incentrata sull’argomento “fumetto digitale”, ha visto intervenire il nostro Dario Custagliola (che ha risposto in diretta alle domande dei conduttori Marco Boscolo, Elisabetta Tola e Damiana Aguiari) e Luca Del Savio di Sergio Bonelli Editore.
Di seguito vi proponiamo la trascrizione (parziale) della trasmissione, che potete ascoltare per intero al seguente link.
Dopo aver introdotto l’argomento, i conduttori ci hanno rivolto le seguenti domande.
Qual è la situazione dal punto di vista del traghettamento verso il digitale del fumetto negli Stati Uniti?
La trasposizione si muove in due direzioni: la semplice riproposizione attraverso strumenti digitali di prodotti già editi in cartaceo oppure, caso un po’ più raro, fumetti pensati e creati appositamente per il digitale. La possibilità di fornire fumetti su dispositivi come tablet e smartphone apre un mondo per il fumetto, ad esempio dando la possibilità di aggiungere una certa dose di animazione o la possibilità di aggiungere musiche, quindi la semplice riproposizione di tavole edite in cartaceo appare come un’opzione un po’ riduttiva. La DC, ad esempio, si è mossa in questa direzione creando due serie legate a uno dei suoi personaggi principali e più di successo, Batman; qualcosa è stato fatto anche dalla Marvel. In generale, però, si tratta sempre di iniziative editoriali un po’ ridotte, disomogenee, con un carattere un po’ sporadico e che ancora non hanno raggiunto la continuità e l’organizzazione del corrispettivo cartaceo.
Sono, quindi, quasi delle sperimentazioni e si sta ancora cercando la strada che possa davvero funzionare. Ma qual è la reazione del pubblico? Sappiamo ad esempio che sul fronte degli ebook tradizionali l’Italia è indietro rispetto al mercato americano, nel campo del fumetto la reazione del pubblico a queste nuove realtà come è stata?
La reazione c’è. Nel senso che è un pubblico che è in crescita, una crescita forse lenta che però c’è. Il problema è come rendere i digital comics vantaggiosi dal
I fumetti che nascono in digitale quali caratteristiche hanno di diverso dalla carta? Sono una semplice trasposizione o c’è qualcosa in più?
Il digitale ha delle caratteristiche diverse. La prima e immediata caratteristica è quella dello sfruttamento dello scroll verticale. Pubblicare un fumetto digitale di novanta pagine nella maniera classica vorrebbe dire caricare novanta pagine, dunque i tempi di caricamento risulterebbero lunghi e fastidiosi per il lettore; si preferisce, quindi, pubblicare i fumetti in verticale in modo da scorrere il fumetto sul proprio tablet o sul proprio pc attraverso un unico caricamento. C’è in Italia una bella realtà come Verticalismi.it, che non è una casa editrice nel vero senso della parola, che da diversi anni a questa parte pubblica fumetti di autori, anche esordienti, che sfruttano questa caratteristica del verticale. Come dicevo prima, inoltre c’è la possibilità di aggiungere un certo grado di animazione al fumetto. […]
I disegnatori, che sono quelli che hanno un cambiamento più forte passando dalla carta al digitale, come la prendono? Sono restii a vedere pubblicate le proprie opere in digitali oppure sono entusiasti?
Ovviamente, dipende molto dal disegnatore. Purtroppo il digitale, per un limite fisico, non riesce a rendere i colori o le sfumature con lo stesso risultato che si ha sulla carta. Un fumetto, per rendere veramente bene in digitale, deve essere fatto per il digitale. Quindi, immagino che un disegnatore che ha pensato un prodotto come cartaceo non sempre sia entusiasta di rivederlo riproposto in digitale dove magari il suo tratto ne perde. [...] D’altra parte ci sono, però, due autori come Lorenzo Mattotti e Jerry Kramsky, che sono due dei più grandi autori del fumetto italiano, e che hanno riproposto la loro opera Jekyll&Hyde in digitale (dopo l’edizione cartacea del 2002), dove la loro opera già splendida si è arricchita di una serie di contenuti speciali (interviste, making of, video, bozzetti, parti di sceneggiatura) accessibili dal fumetto.
C’è forse anche un problema di piattaforma, sia per la distribuzione che per la lettura. Siamo abituati a usare gli e-reader per i libri, che sono stati “sdoganati” da qualche tempo, usiamo i tablet per tutta una serie di cose, ma, come dicevi prima, forse non sono strumenti che rendono così bene i pregi del disegno.
Potremmo dire che il Kindle del fumetto ancora non esiste. Penso, inoltre, che sia improbabile che venga creato prossimamente perché il fumetto ha comunque un pubblico meno vasto del romanzo. Il fumetto, per quanto sia in espansione, per quanto oggi abbia un’esposizione mediatica che forse in passato non aveva, deve fare i conti con dei numeri ancora più bassi rispetto a quelli della letteratura in senso classico. Fin quando non verrà superato questo ostacolo economico, sarà difficile proporre una soluzione efficace.
Conclusa l’intervista a Dario Custagliola, i conduttori hanno intervistato Luca Del Savio che ha parlato della relazione fra la storica casa editrice, Sergio Bonelli Editore, e le novità del digitale.
Qual è la sensazione che ha oggi un editore tradizionale, come Bonelli, nei confronti del digitale?
Senz’altro lo vede con grande curiosità. Nel senso che è un mercato che si sta formando, che è agli albori in Italia e che ci ha visto interessati da subito soprattutto per quanto riguarda certi formati. Ad esempio, quando ci siamo accorti che l’Ipad di Apple era grande esattamente quanto un nostro albo, ci siamo detti «beh, interessante! È un formato che corrisponde a quello abituale tradizionale delle nostre pagine che tutti i mesi sono in edicola, quindi, perché non provarci?». Negli anni precedenti noi avevamo già fatto degli esperimenti, persino con Sony: sulla sua console portatile, la PSP, aveva lanciato un servizio di fumetti digitali che doveva abbracciare i vari mercati europei (ma alla fine è rimasto confinato soltanto al Regno Unito) e avevamo fatto quindi delle versioni di alcune storie da sfogliare su PSP. Era però un formato molto piccolo, che costringeva a scomporre la pagina e a forzare la lettura. Abbiamo visto, invece, con occhio più “amichevole” l’arrivo dell’Ipad per questo disorso del formato quasi 1:1 con la pagina bonelliana.
Per quanto riguarda le possibilità “in più” che offre il digitale, state pensando di sviluppare il fumetto in modo un po’ diverso?
In questo momento la trasposizione in scala 1:1 è la strada che più ci sembra facile percorrere, anche per non allontanarci dalla nostra tradizione fumettistica, dove di per sé la pagina ha una sua importanza, in quanto costituita dalle nostre tradizionali sei vignette e vederla smontata o leggermente animata non ci convince ancora. Ciò non esclude che in futuro vengano fatti degli esperimenti. […]
Da un punto di vista commerciale, il digitale è un modo di avvicinare un pubblico, quello dei giovanissimi, che è in realtà più lontano, rispetto alle generazioni passate, da un prodotto di carta da edicola. Da questo punto di vista come sta andando?
Effettivamente è anche una chiave per arrivare alle nuove generazioni, che è un po’ il problema di chiunque in questo momento fa editoria a fumetti (e non solo fumetti, potremmo estendere il discorso). Al momento, siamo abbastanza convinti dei contenuti dei nostri fumetti da pensare che abbiano ancora una certa forza e che per ora possa bastare che ci siano su una piattaforma, dove fino ad un anno e mezzo fa non esistevano assolutamente, e che quindi sono reperibili. Per un passo in più non ci siamo ancora, storicamente le nostre decisioni sono da ponderare lungamente, anche perché ci sono da distribuire risorse produttive. [...]
Dal punto di vista di quello che c’è, di ciò che state già facendo, qual è la risposta del pubblico alle vostre proposte in digitale?
La risposta, fortunatamente, è «Ne vogliamo di più!». Quasi tutte le reazioni che si leggono anche semplicemente dai commenti lasciati su Itunes sono «Bene. Bravi. Ma quando arriva il determinato personaggio?», «Quando arriva tale numero?». Effettivamente bisogna pazientare ancora un po’, anche per una questione di risorse umane da investire. Però, abbiamo intenzione di essere presenti, prossimamente, in maniera più massiccia e non soltanto su Apple Store ma arrivare anche alle altre piattaforme che non siano Apple. La richiesta c’è: i numeri che si fanno attualmente, per quanto possiamo riscontrare, restano molto bassi ma ci sembra di poter dire, dopo questo primo anno di esperimenti con pochi titoli, che una cosa che funziona molto è la quantità, la possibilità di poter avere accesso a un catalogo molto ampio e allora, anche se la vendita del singolo albo non è particolarmente significativa, un albo più un albo più un altro fanno quella piccola cifra di copie che comincia ad essere interessante.
Verticalismi vs Mammaiuto
Si è consumata ieri la comicbattle tra Verticalismi e Mammaiuto. LoSpazioBianco ha seguito questa sfida sin dalla sua nascita, fornendovi ogni dettaglio, ora vi segnala le due storie che hanno rappresentato i due team: Da morire dal ridere di Massy per Verticalismi e il ventesimo episodio di Le immobili avventure di Victor Sisendesmera di Giorgio Trinchero e La Came per il collettivo Mammaiuto. Toccherà ai tre prestigiosi giudici (Zerocalcare, Leo Ortolani e Tito Faraci) il difficile compito di proclamare il vincitore.
Pause e chiusure
Dopo Lucca Comics & Games 2013, Luca Zagli e Luca Salce, creatori del webcomic Space Between, si prendono una pausa ma assicurano i propri lettori che torneranno presto. Nel messaggio di congedo, gli autori fanno intendere che anche per Space Between potrebbe essere tentata la strada del crowdfunding, opzione che negli ultimi mesi è stata scelta per vari progetti italiani (ad esempio, V!P, Mammaiuto, Triloka Project).Termina, invece, la sua corsa, il 23 dicembre con la striscia numero 200, TeknoSauri.ac la divertente webstrip di Davide Zamberlan, ambientata in uno studio grafico popolato da animali prestorici, in cui l’autore racconta l’animata vita d’ufficio della KK Service.
Segnalazioni
Di seguito vi elenchiamo alcuni dei webcomic pubblicati tra il ventisei novembre e il dieci dicembre di cui vi consigliamo la lettura, nuovi episodi di serie già avviate o storie singole.
Mabel Morri – Questo è il mio posto
L’autrice ripropone sul suo blog una storia del 2010, intitolata Questo è il mio posto. Una dichiarazione d’ amore al fumetto e alla sua professione e allo stesso tempo un invito a non mollare mai, nonostante le mille difficoltà. Vi ricordiamo che a gennaio esordirà il webcomic dell’autrice, Mabino & Ilino, di cui vi abbiamo mostrato alcune splendide tavole del numero 0 qui.
Fuga da Alcapaz
Verticalismi.it ripropone questa bella tavola realizzata da Cammello per il concorso I Love Pazienza, indetto dal Centro Fumetto Andrea Pazienza. La tavola, come tutti gli altri lavori presentati, ha come oggetto la vita e l’opera del grande artista scomparso venticinque anni fa. Il concorso è stato vinto da Matteo Anselmo, la cui opera potete vedere a questo link.
Un Lungo Cammino #15
Nuovo e importante capitolo per Un Lungo Cammino, il webcomic realizzato da Samuel Daveti, Lorenzo Palloni e Francesco Rossi.
La prima parte di questo episodio è dedicata al viaggio dei due protagonisti, Alec e Ivan, la seconda è più “politica” e ci offre maggiori dettagli sul mondo distopico che fa da scenario alla vicenda. Per saperne di più su questo webcomic, vi consigliamo la lettura dell’intervista agli autori da noi realizzata.
Il 40 enne immaginario – Episodio 4 “La sera triste”
Dopo una lunga pausa iniziata il 25 luglio, torna uno dei webcomic più interessanti tra quelli prodotti negli ultimi mesi. L’autore, Sergio Varbella, ha di recente realizzato, con Eleonora Antonioni, anche il volume Camilla e Ludovico, presentato al Treviso Comic Book Festival.
El cid
Gerardo Preciado e Daniel Bayliss hanno raggiunto una certa fama grazie alla fan-story Batman: The Deal pubblicata sul proprio blog e tradotta in spagnolo, portoghese, tedesco e prossimamente in italiano.
Quello che sembrava essere un esperimento isolato è stato, invece, inserito in un progetto più ampio: la pubblicazione regolare (quattordicinale) di webcomic. A Batman: The Deal è seguita la simpatica storia Daredevil: The Man Without Fashion Sense! e poi un’altra piccola perla con El Cid, di cui potete vedere un dettaglio della copertina di lato.
I due autori hanno inoltre annunciato che con l’anno nuovo inizieranno a lavorare a un graphic novel.
Il fiorellino
Questo webcomic è opera di Giulio Batawp Rincione, realizzato per il team Pee Show. Il fiorellino condivide le atmosfere, la disperazione, lo stile, la tecnica e la tragica bellezza di Il tubicino, precedente webcomic dello stesso autore, e nel medesimo tempo è prova di un autore versatile che riesce a trovare sempre nuove soluzioni e a superarsi. Al momento, il miglior prodotto del Pee Show.
Nella rete del fumetto ritorna con una nuova puntata tra quattordici giorni.
Se ve la siete persa, potete leggere la nostra intervista a Mirka Andolfo, autrice di Sacro/Profano.
Inoltre, fra sette giorni potrete leggere il primo di una serie di articoli su Tuki Save the Humans, il webcomic di Jeff Smith.
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