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Nella terra degli etruschi: la Tuscia e il suo patrimonio archeologico

Creato il 27 giugno 2013 da Nonsoloturisti @viaggiatori

A volte si pensa che i viaggi in terre lontane e con culture distanti dalle nostre possano regalare emozioni più forti rispetto ai cosiddetti “viaggi a chilometri zero”, quelli per i quali basta girare l’angolo per trovare tesori sconosciuti!

E quello in Tuscia è proprio uno di quei viaggi che non ti aspetti, capace di emozionarti e arricchirti. Certo, io e Domenico (sempre lui, il mio paziente compagno), ne abbiamo macinati in realtà di chilometri, visto che siamo partiti in treno da Milano, ma qui, il “chilometro zero” vale per esempio per chi abita a Roma, a circa un’ora di auto dalla provincia di Viterbo dove è racchiuso questo splendido territorio.

Il nostro viaggio in Tuscia seguendo le tracce degli Etruschi inizia dall’Acropoli di Tarquinia. Il sito è Patrimonio UNESCO, anche se purtroppo sembra un territorio abbandonato. Attraversiamo una campagna che mi ricorda tanto quella della mia Sardegna e ci ritroviamo davanti all’Ara della Regina, tempio utilizzato per la celebrazione di riti e preghiere.

Lo sapevate che le acropoli etrusche sorgevano proprio davanti alle necropoli? Questo perché gli etruschi avevano un rapporto “maturo” con la morte, che non era vista come un momento doloroso bensì come un passaggio naturale della vita.

Ara della Regina, Acropoli di Tarquinia

Proseguiamo dunque con la visita alla Necropoli di Tarquinia esplorando la Collina dei Monterozzi, così chiamata per i tumuli che sormontano le oltre seimila tombe scavate nella roccia. Entriamo nelle più belle, come la Tomba delle Leonesse, il cui nome deriva dalle due leonesse raffigurate una di fronte all’altra nel frontone della parete di fondo. Impressionante la vivacità di colori e l’atmosfera magica che si respira qui sotto, capaci di garantire un autentico tuffo nell’antichità. Ogni tomba è un vero e proprio tesoro da scoprire, in grado di raccontare le diverse sfumature della civiltà etrusca, grazie anche ai dipinti che ritraggono scene di vita per accompagnare i defunti nell’aldilà… davvero suggestivo!

Lasciamo la Necropoli dei Monterozzi e facciamo un piccolo assaggio del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia, ospitato all’interno del Palazzo Vitelleschi. Qui possiamo ammirare gli splendidi cavalli alati, altorilievo che decorava il frontone del grande tempio dell’Ara della Regina e simbolo della città di Tarquinia. E ancora le tombe ricostruite, gli oggetti quotidiani come gli attrezzi, le armi, gli ornamenti, gli ex-voto e il vasellame decorato con scene di vita che ci parlano della civiltà etrusca.

I dipinti delle tombe etrusche nella Necropoli di Tarquinia

Dopo un rapido pranzo siamo passati al Parco Archeologico di Vulci per ammirare il Castello della Badia e il bellissimo Ponte della Badia di epoca etrusca, che purtroppo hanno chiuso per una questione di sicurezza a causa delle ultime alluvioni. Giusto il tempo di scattare qualche foto e poi via, in direzione Tuscania, l’ultima tappa della giornata prima del nostro rientro a Viterbo.

Il Castello della Badia a Vulci

Tuscania è un altro museo a cielo aperto: ovunque ti giri trovi tombe, sarcofagi, urne cinerarie… si vedono spuntare statue etrusche anche nei giardini dei privati!

Visitiamo due chiese romaniche: la prima è la Chiesa di Santa Maria Maggiore che sorge alle pendici del colle di San Pietro. La seconda è la Basilica di San Pietro che si trova appunto sull’omonimo colle, già probabile sede dell’acropoli etrusca. Questi due gioiellini architettonici sono visitabili grazie al lavoro di volontari che le tengono aperte al pubblico. Gli interni sono davvero spettacolari: rimango colpita soprattutto dalla cripta a sala della Basilica di San Pietro, un gioco di simmetrie dato dalle ventotto colonne che sostengono le piccole volte a crociera.

basilica-di-san-pietro-tuscania

La serata è poi proseguita con una degustazione di prodotti del territorio e con una bella sorpresa… nel prossimo post vi racconterò tutto! Stay tuned!


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valentinamc

Sono sarda e ho studiato un po’ a Valencia e un po’ a Siena, ma ora vivo a Milano per lavoro. Adoro viaggiare, fotografare e scrivere ciò che vedo e soprattutto assaggio. Scrivo anche su enogastronovie.it, dove io e una mia amica raccontiamo le bellezze dell’Italia e le sue eccellenze enogastronomiche. Qual è mio viaggio tipo? Zaino in spalla, passeggiate nella natura e degustazione di prodotti tipici regionali. Piacere di conoscervi!

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