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Nelson Mandela: non è tutt'oro quello che luccica

Creato il 09 dicembre 2013 da Corradopenna

Nelson Mandela: non è tutt'oro quello che luccica

Commento di Nelson Mandela all'autobiografia di David Rockefeller, "La mia vita", Mondadori, 2002 - Immagine della copertina del libro

Nelson Mandela, nonostante tutto, ha dei lati molto oscuri: il fatto che accettò le pressioni per rimuovere il suo ministro della salute che si opponeva all'equazione HIV=AIDS, il fatto che fosse leader dell'ANC, non certo l'unico o il più puro tra i movimenti di liberazione del Sudafrica (come ci è stato fatto credere), ma uno dei tanti movimenti che si combattevano spesso tra di loro in base a delle rivalità tribali.
Quando ero piccolo inneggiavo a Mandela ed al suo "African National Congress", ma crescendo ho imparato a dubitare di tutto. Voglio sperare che abbia sempre agito in buona fede, ma nella migliore delle ipotesi credo si sia fatto manovrare ed abbia ceduto a troppe pressioni, forse durante la lunga detenzione è stato oggetto di un forte condizionamento.
Dopo la fine dell'Apartheid ho letto sui giornali cose che non mi piacevano per niente. Finisce il dominio dei bianchi ma lo stesso nel "nuovo Sudafrica" veniva utilizzata la polizia per reprimere le proteste degli umili e degli oppressi. Vedi per esempio la notizia 
Sudafrica, polizia spara su minatori in sciopero: trentaquattro morti http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/17/sudafrica-polizia-spara-su-minatori-in-sciopero-sette-morti/327047/ 
Forse un uomo da solo non riesce a fare miracoli però ci sono troppe cose che non mi tornano. La prefazione ad un libro di David Rockefeller, uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo, uno dei fautori e costruttori del Nuovo Ordine Mondiale. Rockefeller è un potentissimo uomo degli Stati Uniti d'America, la superpotenza mondiale che ha guerreggiato impunemente in ogni parte del mondo per imporre i suoi diktat. Chiedo scusa signor Mandela, ma io non vedo l'impegno per la pace fra gli uomini del signor Rockefeller.  Il suo numero di identificazione da detenuto potrebbe essere un poco sospetto, con quei tre 6 di seguito: 4666. In realtà come leggo sul sito http://www.southafrica.info/mandela/46664.htm#.UqTlUBAcJno sarebbe stato il 466° detenuto nel carcere di Robben Island nell'anno 1964. Il sito conferma poi che Nelson Mandela è andato oltre il semplice "subire delle pressioni" per la rimozione del ministro della salute sudafricano colpevole di non credere all'equazione HIV=AIDS. In effetti Mandela "ha dato il numero 46664 ad una campagna di prevenzione e presa di coscienza sulla questione HIV/AIDS". Insomma anche in questo egli risulta più realista del re.
Nelson Mandela: non è tutt'oro quello che luccica
Mandela era inoltre membro di un ramo collaterale dei Cavalieri di Malta:
http://lagrandeopera.blogspot.it/2013/07/nelson-mandela-cavaliere-dellordine-di.html
Un altro mio amico mi informa che nella maggior parte delle associazioni di questo tipo di cui fa parte Nelson Mandela, egli è soltanto membro onorario (chi ha tempo per controllare controlli).
Fatto sta che il potere di questi tempi preferisce una finta libertà ad un'esplicita schiavitù, ed anzi, ha spesso utilizzato i periodi di dittatura solo per potere chiamare poi "libertà" il regime consolidatosi alla fine della dittatura stessa. Libertà di nome e non di fatto, libertà di scegliere il canale televisivo, libertà di voto giusto perchè "se votare contasse qualcosa non ce lo lascerebbero fare" (come dicev ail celebre scrittore Mark Twain). Risulta più facile infatti governare gli uomini quando amano le proprie catene e danno loro il nome di libertà, ovvero quando si illudono di essere liberi. E' la solita alternaza del bastone e della carota. 
Mandela, una volta arrivato al potere avrebbe potuto far eun grande regalo al suo paese, decidendo la nazionalizzazione delle miniere, ma quella è una decisione che prendono le persone davvero coerenti, decise ad andare fino in fondo per ridare ad una nazione il controllo sulle proprie risorse, insomma quella è una cosa che si possono permettere persone come Allende (che poi vengono uccise per la loro audacia). Mandela invece lasciò le minere in mano agli stessi padroni di sempre  e come ricordato prima, il suo governo "libero e democratico" ha mandato la polizia a sparare sui minatori in sciopero.
Forse Mandela è stato manovrato, al pari di Gandhi, forse si è persino autopersuaso di avere fatto soltanto il bene del popolo. Non voglio infatti esprimere condanne o fare il giudice, però non è certo quel personaggio puro e incontaminato che ci presenta una certa agiografia.  Del resto la sua coerenza è incrinata dal fatto che il suo operato potrebbe essere collegato ad una strage di cui nessuno parla, quella degli Afrikaaners, ovvero dei sudafricani bianchi, che dopo la fine dell'Apartheid hanno subito la legge del contrappasso e sono stati trucidati in grande numero. Sulla reale entità di tale tragico evento ovviamente è difficile esprimersi, e ci sono anche testimonianze che mettono in dubbio che di genocidio si sia trattato.
Difficile indagare e farsi un'idea precisa, sebbene dalle mie letture so che la fine del regime razzista coincise con una grossa esplosione di violenza per cui anche famiglie bianche che hanno sempre osteggiato il regime sono scappate impaurite.
Certamente occorre ricordare che durante l'Apartheid i neri (ed i bianchi che con essi simpatizzavano) erano stati tratti con metodi nazisti, imprigionati, torturati e uccisi a causa delle proprie idee e della propria voglia di libertà, certamente la fine della segregazione razziale ha dato la stura ad una voglia di vendetta per troppo tempo repressa, ed è vero che tanti bianchi hanno collaborato attivamente o passivamente (con il silenzio e l'omertà) a quel crudele regime razzista, ma pare che il governo sudafricano abbia cercato di banalizzare un po' troppo quanto è avvenuto riferendo delle uccisioni come di "atti di delinquenza comune ".
Qui sotto tre link di approfondimento sulla questione:
http://censorbugbear-reports.blogspot.it/2008/11/foreign-africans-white-safricans-face.html
south african genocide (video)
no genocide (video)
In ogni caso qui sotto potete vedere Nelson Mandela che canta una canzone "di liberazione nazionale" nelle cui parole si trova la frase "uccidere i bianchi".


Subito dopo, con grande nonchalance, egli parla di democrazia e libertà ...
Vedi anche il video di Jacob Zuma che canta "uccidi i boeri con la mitragliatrice" alla celebrazione del centenario dell'African National Congress
http://www.dailymotion.com/video/xphx5x_jacob-zuma-sings-kill-the-boer-at-anc-centenery-celebrations-in-bloemfontein-south-africa_news
Capire allora perché, in occasione della morte di Nelson Mandela, mi piace ricordare  soprattutto un martire della resistenza nera di nome Stephen Biko:
http://www.resistenze.org/sito/te/po/su/posu7l04-002016.htm 
 

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