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"nemico,amico,amante..." del premio nobel per la letteratura 2013 alice munro

Creato il 24 ottobre 2013 da Fabrizio64

Già questa Rubrica ha avuto l’onore di recensire Le sei reincarnazioni di Ximen Nao del Premio Nobel per la letteratura 2012 il cinese Mo Yan.
Alice Munro è stata proclamata vincitrice del Premio Nobel per la letteratura per l’anno 2013.
Il suo libro più apprezzato e letto “Nemico, amico, amante...” (Einaudi) è ospite di “Consigli di lettura”.
Alice Munro è la più importante autrice canadese contemporanea. E’ cresciuta a Wingham (Ontario). E’ sposata, madre di tre figlie, e vive tra Clinton  (Ontario) e Comox (British Columbia). Ha scritto numerose raccolte di racconti, che rappresentano il suo genere letterario più amato e adoperato. Nella sua lunga carriera ha ricevuto numerosi premi letterari - fra cui il National Book Critics Circle Award – ed è stata paragonata a Flannery O’Connor e a Henry James, ma anche a Cechov e a Tolstoj.
Altre opere di particolare pregio del Premio Nobel sono Il sogno di mia madre (2001) e In fuga(2004).
Nemico, amico, amante...” è strutturato in nove racconti che parlano della musica del quotidiano, del gioco smorzato dei sentimenti e delle allusioni. L’Autrice dipana con le sue brevi storie la complessità della natura umana.
Ogni racconto possiede la capacità di trascinare il lettore nei meandri di una memoria che non è la sua, per risvegliarne, però , emozioni che sono di tutti.
Lo stile della Munro è aperto, lussureggiante, fitto di accadimenti appariscenti e particolari nascosti.
Il paesaggio canadese, la sua natura selvaggia incuneata in scenari immensi, fanno da sfondo alla narrazione, partecipando alle emozioni dei personaggi, integrandone la storia, arrivando a condizionarne le decisioni. I paesaggi naturali si confondono con i paesaggi interiori.
La weltanschauung della Scrittrice è tanto ricca quanto inafferrabile e si snocciola nella descrizione di una passione per transitare, subito dopo, nella rappresentazione di una scena che incornicia un tranquillo tran tran coniugale.
I lineamenti dei protagonisti e delle figure poste nel sottofondo  sono sfumati e i loro contorni mai marcati e, talora, incerti. Il dialogo che si svolge fra di loro vibrante di carica teatrale. I finali mai finali.
Fabrizio Giulimondi

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