Da: Il Messaggero
Commissioni, c'è l'accordo Pd-Pdl. M5s escluso: porcata
L'ex presidente della Lombardia in pole per l'Agricoltura. La Russa alla Giunta per le Autorizzazioni. Boccia al Bilancio
ROMA - Dopo giorni di trattative, bracci di ferro, tensioni e ripetuti aggiustamenti, il quadro delle presidenze delle commissioni permanenti al Senato si è consolidato. Alla commissione Affari Costituzionali dovrebbe andare l'ex capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro. Sciolto il nodo della Giustizia, casella occupata dal Pdl con l'ex ministro Francesco Nitto Palma. Confermato il nome di Pier Ferdinando Casini al vertice della commissione Esteri, mentre la Difesa verrà guidata da Nicola Latorre (Pd). Confermato anche Antonio Azzollini (Pdl), che già nella scorsa legislatura aveva presieduto la commissione Bilancio. Al democratico Mauro Marino è stata assegnata la presidenza della commissione Finanze e Tesoro. La presidenza della giunta delle autorizzazioni della Camera, secondo quanto si apprende, dovrebbe andare a Fratelli d'Italia con Ignazio La Russa. Rispunta Formigoni. Il Pdl avrebbe sciolto anche l'ultimo nodo nello scacchiere delle presidenze delle commissioni al Senato. Roberto Formigoni, secondo fonti parlamentari, avrebbe vinto il 'ballottaggio' con Anna Maria Bernini per la guida della commissione Agricoltura di Palazzo Madama. Gli accordi raggiunti all'interno della maggioranza prevedono inoltre che che la commissione Istruzione e Beni culturati vada al Pd, che ha scelto Andrea Marcucci. La complessa partita per la designazione del presidente della commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni, si è chiusa a favore del Pdl che ha inserito nella casella il nome di Altero Matteoli. L'ottava commissione è considerato uno snodo strategico per la politica delle telecomunicazioni e delle tv. Ragione per cui il Pd aveva posto un veto sul nome di Paolo Romani, considerato troppo inserito nell'orbita berlusconiana. Francesco Boccia del Pd è stato eletto presidente della commissione Bilancio della Camera. Le altre poltrone. Sulla poltrona della commissione Industria, commercio e turismo si siederà il senatore Pd Massimo Mucchetti. Nessuna novità per la commissione Lavoro e previdenza sociale che è stata attribuita all'ex ministro Maurizio Sacconi del Pdl. Al Pd è andata invece la commissione Igiene e Sanità, che verrà presieduta da Emilia De Biasi, mentre alla commissione Territorio e Ambiente dovrebbe venire eletto Giuseppe Marinello, senatore del Pdl. Si comincia a votare nel pomeriggio, a partire dalle ore 15 per le commissioni dalla I alla VII mentre, dalle 16 sono convocati i componenti delle restanti commissioni. M5s esclusi, è bufera. «Anche solo immaginare di dare le presidenze che ci spettano a Sel e Lega, significa tentare di fare un Gran Premio facendo correre gli avversari con il muletto, ma il risultato non sarebbe tagliare il traguardo, bensì schiantarsi contro le tribune alla prima curva seria, essendosi privati dei freni». Lo scrive il capogruppo M5S al Senato Vito Crimi sul blog di Beppe Grillo in un intervento titolato appunto 'le riserve all'opposizionè. «L'opposizione parlamentare non si sceglie (né tantomeno la si costruisce) tra quelle che fanno più comodo. L'opposizione è quella uscita dalle urne e dalla legge elettorale: ogni altra alchimia ispirata al gioco delle tre carte è una manovra di palazzo innaturale e dannosa, che mira a indebolire gli anticorpi del sistema Paese e, così facendo, prende in giro gli elettori e mortifica la loro intelligenza e le loro speranze di cambiamento» afferma Crimi che ricorda: «la prassi vuole che le presidenze del Copasir e della Vigilanza Rai vadano all'opposizione». Ovvero, osserva, «al MoVimento 5 Stelle e quindi ai quasi nove milioni di cittadini che lo hanno votato, non a due movimenti che rappresentano una frazione infinitesimale del Paese e che hanno fatto campagna elettorale al fianco di Berlusconi e di Bersani, come costole di uno stesso organismo. O la prassi vale solo quando serve a congelare la formazione delle commissioni permanenti?». La Casta Politica, contro cui hanno votato oltre otto milioni di cittadini italiani dando un mandato di cambiamento e pulizia al Movimento 5 Stelle, resiste sfacciatamente e antidemocraticamente negando il diritto del M5S ad avere la presidenza delle Commissioni e tenta di darlo a due partiti che rappresentano un piccolo numero di elettori, immensamente meno significativi e rappresentativi rispetto al Movimento 5 Stelle. |