Sapevo che cercare verità nei volti immortalati
in vecchie fotografie era come cercare l’amore in un dipinto: è possibile
vederne l’ombra, forse, ma quella non è la realtà. Eppure mi fermavo, sperando
mi offrissero indizi che, in fondo, non mi aspettavo di trovare.
“Nemmeno in paradiso” è uno di quei libri che è entrato nelle mie cose da leggere, solo ed esclusivamente per la cover, di cui mi sono innamorata appena l’ho vista in giro. De Agostini che lo ha portato in Italia il 5 maggio, ha mantenuto la cover originale. Chelsey Philpot ricrea un retelling de “Il Grande Gasby” in chiave moderna e young adult, aggiungendo mistero e amicizia, alimentando dubbi e facendo capire al lettore che l’adolescenza è un periodo difficile, che dietro la perfezione si nasconde sempre qualche problema, che l’amore ha mille sfaccettature. Ammetto che mi è piaciuto, nonostante tutto.
Charlotte Ryder sa già tutto sul conto di Julia Buchanan prima ancora di conoscerla. Prima ancora di doverla ospitare una notte in camera sua, nel dormitorio del St. Anne College. I Buchanan sono il tipo di famiglia che non passa inosservata. Persino la preside Mulcaster è solita interrompere a metà un discorso per guardarli scendere, uno dopo l’altro, dalla loro lussuosa macchina nera. Per i Buchanan frequentare il St. Anne è come vivere in un acquario: tutti sanno tutto di loro. O almeno così crede Charlotte. Ma quello che non si aspetta, arrivando al St. Anne dal lontano New Hampshire, è di poter diventare la migliore amica di Julia Buchanan. Di essere inghiottita nel suo mondo abbagliante, fatto di feste ininterrotte, fiumi di champagne, appuntamenti notturni e incontri segreti. Un mondo in cui all’improvviso anche l’amore sembra a portata di mano. Perché quando Charlotte conosce Sebastian, il fratello di Julia, crede di avere finalmente tutto ciò che ha sempre desiderato. Presto però l’idillio si spezza. E davanti agli occhi di Charlotte si spalanca una tragedia. Un terribile segreto annidato dietro lo sfarzo che illumina le esistenze dei magnifici Buchanan…
Serve una via di fuga per capire che si è in trappola. Diventa fondamentale uscire dalla propria quotidianità o incappare in un evento traumatico per rendersi conto di doversene andare. È un po’ quello che succede a Charlotte, la protagonista e narratrice, che si ritrova invischiata in una situazione più grande di lei. La storia inizia con un incontro, e non sono sempre gli incontri con persone che non immaginiamo che ci cambiano la vita? Conoscere Julia Buchnan è quanto di più sconvolgente possa capitare a Charlotte. Julia è il mito del collegio femminile che frequenta, la conosceva, come si possono conoscere le persone per sentito dire e alla luce di una popolarità che la avvolge inclemente. Ma Julia è totalmente diversa da quello che tutti pensano, dentro di lei c’è tanto altro che nessuno vede e che nessuno si immagina. Charlotte è la classica brava ragazza, studiosa e diligente, inflessibile, che segue le regole senza mai sgarrare. Julia è un treno in corsa pronto a travolgerla con il suo entusiasmo e con la sua spontaneità. Il loro essere agli antipodi diventa motivo di chiacchiere tra le altre ragazze del collegio, che non capiscono il perché di un’amicizia che diventa epocale. Charlotte è un’artista, è incerta, insicura, incapace di validarsi in un momento, come quello dell’adolescenza, in cui tutto è incerto. La concretezza della struttura del liceo cozza contro la volatilità di un tipo come Julia, che non riesce a stare ferma, che si lascia prendere dall’impulsività, con moti tanto imprevedibili quanto pericolosi. Charlotte viene completamente ad immergersi nel mondo non solo di Julia, ma di tutti i Buchanan, una famiglia, un mito, un sogno. L’atmosfera che permea questo libro è intensa e allo stesso tempo eterea, dove il lato emozionale è quello che emerge prepotente. I Buchanan sono la gloria dell’apice economico e la profondità di una perdita inimmaginabile, la vetta della gloria, con una casa da sogno su un isola e le occasioni di una precipitosa epopea e il precipizio di una distruzione non solo materiale, ma anche sentimentale. Julia, il fulcro di una vita che brucia, di un segreto che condiziona e consuma, è come una cometa, e Charlotte l’insetto attirato dalla luce. Apparentemente tutto sembra favoloso, con questa patina di accettazione e clamore. Eppure mentre Charlotte conosce meglio la famiglia, e se ne innamora, scopre gli altarini nascosti, quello sforzo continuo di tutta la famiglia di reggere il peso delle apparenze. L’alcool è il migliore amico di Julia e l’ossessione per la sorella, lo stimolo per continuare a non arrendersi. Stare con i Buchanan diventa per Charlotte un giro sulle montagne russe, alti e bassi, fino a che, dopo la salita più ripida, precipita irrimediabilmente, con la perdita della sua innocenza, e della sua lealtà.
Tra gli altri personaggi da notare sicuramente il fratello di Julia, Sebastian che ho molto apprezzato, perché non è il classico bello e impossibile, privo di difetti e assolutamente irreprensibile. Sebastian è un ragazzo come tanti, con una guida insicura, imbranato e timido, pieno di difetti e clamorosamente inesperto, eppure tenero, dolce e protettivo nei confronti di una famiglia che sembra elevarsi dalle cime di un lago incantato.
L’ambientazione si divide tra il St. Anna il collegio femminile frequentato dalle ragazze e Arcadia, la residenza estiva dei Buchanan, una villa da sogno sull’isola di Nantucket. Il New Hampshire appare come un luogo quasi incantato, coperto da un velo che nasconde le brutture più inimmaginabili. Ma allo stesso tempo Arcadia è irreale e meravigliosa, l’incarnazione della famiglia Buchanan che vive attraverso la villa e il mare, per perdersi nei meandri di una realtà fittizia, protetta e raccolta, lontano dai clamori della vita.
Il particolare da non dimenticare? Un sasso bianco…
Il mito dei Buchanan si infrange tra le mani di una ragazza che ha cercato con tutta sé stessa di crederci. La storia di una famiglia attraverso gli occhi di una ragazza come tante che prova a mettercela tutta ad aiutare la sua migliore amica. Un libro intenso ed emozionale, tra amore e amicizia, viaggi e gloria, nei meandri oscuri di una tragedia già scritta.