Dopo un po' di tempo, riprendo l'iniziativa di intervistare gli Autori di romanzi storici o noir sul loro rapporto con la scrittura e la letteratura cosiddetta di "genere". In questa occasione, ha gentilmente risposto alle domande la scrittrice Valeria Montaldi. Nata a Milano, dopo gli studi classici ha conseguito la laurea in Storia della Critica d'Arte. Ha svolto per vent'anni la professione di giornalista. Nel 2001 ha pubblicato il suo primo romanzo, "Il Mercante di Lana", subito premiato da un grande successo di pubblico. Da allora sono seguiti "Il Signore del Falco" e "Il Monaco Inglese" e, nel 2008, "Il Manoscritto dell'Imperatore".
Tutti i romanzi sono ambientati nel XIII secolo e hanno come protagonista un giovane religioso di origine inglese, frate Matthew. Le vicende storiche e umane si snodano lungo le strade della Milano comunale, toccano le valli della Val d'Aosta, i boschi del contado lombardo e la Marca Trevigiana e ci restituiscono un affresco di grande fascino e potenza evocativa.
1. I tuoi romanzi sono ambientati nel XIII secolo, periodo storico inquieto, in un’epoca di conflitto tra Papato e Impero. Perché questa scelta?
La scelta del periodo è dettata dalla consapevolezza che inquietudini e conflitti (anche fra potere politico e potere religioso) sono, purtroppo, ancora attuali: la differenza, per fortuna, è data dalla minore violenza fisica (anche se su quella verbale ci sarebbe molto da dire...)
2. Il protagonista della saga è un religioso, frate Matthew, che nel corso delle vicende sembra raggiungere una dimensione umana più concreta, una maturazione piuttosto sofferta. Cosa rappresenta per te questo personaggio e perché la scelta di un religioso di origine inglese?
Ogni essere umano soffre per crescere, perché non dunque un monaco? Ogni scrittore riporta una parte di sè nelle sue storie, e forse Matthew è -senza che io me ne renda conto- il mio alter ego: in lui trasferisco i miei di dubbi, le mie di incertezze, la mia fatica di vivere. Matthew è inglese come avrebbe potuto essere italiano o francese, perché il tormento delle anime attente è universale.
3. Hai mai pensato di abbandonare il Medioevo e la saga di frate Matthew, anche temporaneamente, per un romanzo di ambientazione contemporanea?
Sì, non solo ci ho pensato, ma ho qualcosa di appena abbozzato, già pronto nel cassetto: non è ancora il tempo, però, di farlo conoscere agli altri, si vedrà più avanti...
4. Esiste un particolare momento della giornata o un particolare “stato dell’anima” che favorisce la tua scrittura?
No, dipende dai giorni, dallo stato della creatività: quello che posso dire è che sono molto autodisciplinata e cerco di scrivere con continuità.
5. Che cos’è il Noir per Valeria Montaldi?
Il noir è qualunque storia costruita sul dramma e sulla miseria umana, anche senza possibilità di redenzione: credo che, purtroppo, quello della redenzione sia spesso un concetto illusorio, astratto quanto basta a farci sentire tutti assolti.
Grazie a Valeria per aver risposto alle domande. Per chi volesse approfondire sul sito http://www.valeriamontaldi.it/ è possibile leggere un estratto del suo ultimo romanzo, Il manoscritto dell'Imperatore, e dialogare con l'Autrice nell'apposito forum.