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Trama: Vittorio e Marina vanno a vivere nella casa dei loro sogni ma la presenza degli strani vicini rapidamente distruggerà l’idillio…
Lo ammetto, mi sarei aspettata una cosa più grandguignolesca da Zampaglione, quindi, mentre guardavo questo film ho aspettato con trepidazione un twist finale che invece non è arrivato. Nero bifamiliare è davvero “solo” una grottesca commedia nera popolata da personaggi al limite dell’assurdo che, a dire il vero, mi ha ricordato vagamente un film che vedevo spesso alle medie, Roba da Matti con Kirstie Alley. Là l'atmosfera era più goliardica/raffazzonata, com'è tipico di un certo tipo di cinema americano, mentre qui il regista e sceneggiatore sfocia in territori a lui congeniali come l'onirico, il thriller e l'horror, ai quali si aggiunge la critica spietata all'italietta fatta di parvenu e delinquentelli, ma il senso è sempre quello: la famiglia perfetta trova la casa perfetta per cominciare a condurre una vita perfetta, ma tutto a poco a poco si sgretola a causa di ospiti/vicini indesiderati, sospetti, pregiudizi, paranoie ecc. ecc. Come dice il disgustoso personaggio del dottore, l'importante per Vittorio e Marina sarà trovare la prima causa della loro rovina, altrimenti il processo distruttivo diventerà inarrestabile... e proprio la soluzione di questo rompicapo, che per tutto il film rimarrà nascosta agli occhi dei protagonisti volontariamente ciechi e si rivelerà solo quando lui arriverà a toccare letteralmente il fondo, sembra quasi un ripensamento buonista dopo tutta la cattiveria e il cinismo di cui abbonda la prima parte di Nero bifamiliare e richiama molto l'aura romantica, sognatrice e triste delle canzoni dei Tiromancino.
L'"ingenuità", se così si può dire, della sceneggiatura si accompagna comunque ad una buona padronanza del mezzo cinematografico. Zampaglione è un esordiente e si vede ma, al di là di alcune imperfezioni e di una generale aria "grezza" e molto italiana fanno capolino anche la visionarietà, la capacità di creare con pochi fotogrammi delle sequenze assai potenti (una per tutte quella dell'incubo di Vittorio ma anche quella del Teschio non è male!), la voglia di giocare con le citazioni e l'amore per il cinema in generale. Per dire, se ripenso ad un altro film italiano visto su Cielo, l'innominabile Ubaldo Terzani Horror Show, diretto e scritto da un altro esordiente, le due pellicole non sono nemmeno paragonabili né per la tecnica del regista né per la bravura degli attori. La furbizia di Zampaglione, infatti, è stata anche quella di scritturare due validi protagonisti e un paio di caratteristi d'eccezione in grado di dare "colore" senza risultare ridicoli come Cinzia Leone, Adriano Giannini ed Ernesto Mahieux, quest'ultimo praticamente perfetto nei panni del servile, laido e pettegolo custode del complesso residenziale. Se a tutto ciò aggiungiamo una bella colonna sonora, Nero Bifamiliare si conferma un film non perfetto ma sicuramente molto gradevole e particolare.
Del regista e co-sceneggiatore Federico Zampaglione ho già parlato qui mentre Claudia Gerini, che interpreta Marina, la trovate qua.
Luca Lionello interpreta Vittorio. Figlio del compianto Oreste Lionello, ha partecipato a film come Sposerò Simon Le Bon, Paprika e La passione di Cristo. Ha 49 anni e due film in uscita.
Cinzia Leone interpreta la madre di Marina. Romana, la ricordo per film come Parenti serpenti, Selvaggi, Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e di politica. Ha 54 anni.
Adriano Giannini interpreta Ossobuco. Romano, figlio di Giancarlo Giannini, lo ricordo per film come Travolti dal destino, Ocean's Twelve e Baciami ancora. Anche regista, sceneggiatore e produttore, ha 42 anni e un film in uscita.
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