Il suo ultimo film -lo ha promesso- è per la prima volta senza volgarità, come invogliare dunque il “popolo bue” a recarsi al cinema? Ovviamente tirando in ballo il Vaticano oscurantista, argomento prelibato per i vari Corrado Augias internazionali che, a corto di talento, vogliono avere comunque la sicurezza del successo.
Ed ecco che Parenti ha affermato in conferenza stampa di aver ricevuto dal Vaticano due scomuniche per due film, “Comiche 1” e “Comiche 2”, arrivate a casa sua «con la ceralacca, come si usava un tempo». Addirittura, ha continuato, sono stati perseguitati anche i suoi figli, ai quali sarebbe stata negata la Comunione.
La bufala è stata ben confezionata da La Stampa , (due articoli, addirittura) la quale ha riportato anche le parole di Paolo Villaggio che ha prevedibilmente pescato nel prontuario laicista il caso Giordano Bruno: «Questa è la stessa Chiesa che ha mandato al rogo Giordano Bruno, che ha fatto uccidere Savonarola, che ha obbligato Galileo a firmare l’abiura…», le crociate, l’Inquisizione, i preti pedofili e il Papa nazista. Ecco il tutto servito caldo e ripubblicato su decine e decine di quotidiani online, siti web, blog e social network.
Già, peccato che ancora una volta non ci sia nulla di vero. Vatican Insider -sempre paradossalmente organo de La Stampa- ha fatto il suo lavoro e tramite Giacomo Galeazzi ha contattato padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, il quale ha replicato con la solita eleganza: «Non esiste alcuna scomunica nei confronti di Neri Parenti o di altri autori. Trattandosi di un regista comico, direi che la sua dichiarazione è una battuta di spirito».
Ma chi avrà mai letto questa risposta? E sopratutto, a chi importa dove stia la verità? Si vuole che sia vero e dunque è vero quello che dice Parenti, il quale -come dice Dagospia- «per pompare il suo nuovo cinepanettone spara la bomba sul Vaticano. Una scomunica se la meriterebbe Neri Parenti, ma non per il Papa, ma per la regia dei suoi film».