Magazine Italiani nel Mondo

Nessuna spada tratta, please

Creato il 22 aprile 2010 da Andima
Da una lettera su Italians di oggi, una ragazza 25enne da poco a Los Angeles per uno stage di due mesi lancia un appello a tutti gli italiani all'estero: italiani di tutto il mondo, - scrive - dovunque voi siate, quando qualcuno parla male del vostro Paese, difendetelo a spada tratta, ricordategli che siamo la culla della cultura e dell'arte, e che gli italiani sono anche e soprattutto brave persone.
A supporto del suo appello, Giulia descrive il suo senso di nostalgia ed amarezza parlando dell'Italia all'estero, elencando la nostra ricchezza linguistica, il patrimonio artistico, "mari, monti, isole che tutto il mondo ci invidia", "il cibo migliore del mondo".

Ora, al di la' del fatto che non tutto il mondo ci invidia mari, monti e isole perché ci sono paradisi terresti altrove che condizioni climatiche, latitudini ed evoluzione non ci permettono di avere ed è giusto che sia così: è la bellezza della diversità e basta varcare un po' la soglia del proprio micro-mondo per accorgersene; e al di la' del fatto che il cibo migliore del mondo è una convinzione molto radicata nella nostra cultura ed è migliore per noi perché siamo abituati a quello che mangiamo e guardiamo con smorfie strane quello che è diverso, probabilmente perché di recente si parlava tanto di dieta mediterranea e allora ce ne sentiamo i creatori e detentori, ne andiamo fieri e la eleggiamo a migliore: pero' mi domando, il Mediterraneo è solo italiano? Quando si parla di cucina mediterranea, non si riferisce forse anche a Spagna, Grecia, Francia, etc? Di recente mi è capitato di notare lo stesso presso alcuni spagnoli, anche un ragazzo andaluso parlava della cucina spagnola come la migliore del mondo perché cucina mediterranea, eppure molto diversa dalla nostra migliore del mondo, pur sempre mediterranea. Insomma, mettetevi d'accordo.
E se dal punto di vista artistico vantiamo un patrimonio di tutto rispetto, non possiamo in eterno ricordare il passato, lodarlo e gettarlo sul tavolo dei confronti quando il mondo è in eterno giro e corre veloce il tempo così come le altre nazioni, che vanno avanti, evolvono, migliorano, contribuiscono ad ampliare i propri patrimoni artistici moderni e proteggono quelli naturali, mentre noi restiamo impantanati in un tradizionalismo abissale, continuando a guardare al passato mentre gli altri si lanciano nel futuro.

Prima di pensare ad un appello a tutti gli italiani all'estero, lascerei da parte patriottismo e sciovinismi vari, in un mondo che elogiamo come globalizzato, sfruttiamo per abbattimento di frontiere e comunicazioni, ma poi mano alla spada tratta, perché nessuno giudichi o critichi la nostra terra? No, niente spada tratta please. Spada tratta vuol dire paraocchi ed orecchie da mercante, vuol dire chiusura mentale e rifiuto del confronto, vuol dire stagnamento mentale, innalzamento di barriere intorno alle proprie visioni che non permettono di vedere quanto di buono ci sia fuori e ammettere che possa essere anche migliore, ma soprattutto evitare di pensare che ciò che sia diverso sia incondizionatamente peggiore.
Io sono un italiano all'estero da due anni e mezzo e quell'appello lo rifiuto. Quando si parla dell'Italia, argomento, ascolto, rispondo, ma senza spada tratta, senza mai pensare sempre e solamente alla difesa o usare i soliti tre, quattro argomenti per l'attacco, così non si ascolta, non si cambia e si rimane terribilmente indietro.

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