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Nessuno ricorda la curva di Phillips?

Creato il 13 luglio 2012 da Keynesblog @keynesblog

Nessuno ricorda la curva di Phillips?

Ieri la BCE è tornata a chiedere salari più bassi per aumentare la competitività. In questo articolo Paul Krugman spiega – apparentemente rivedendo posizioni assunte di recente – che l’operazione non è utile e che, soprattutto, viene perseguita dai governi alimentando la disoccupazione. La curva di Phillips – cioè la relazione empirica tra variazioni salariali (o inflazione) e disoccupazione – evidenzia la “strategia” messa in campo dal governo conservatore.

Paul Krugman da krugman.blogs.nytimes.com

Non è divertente essere primo ministro di una nazione debitrice, senza una propria moneta. A differenza degli USA o il Regno Unito, la Spagna non ha opzioni facili.

Detto questo, le nuove misure di austerità appena annunciate non hanno alcun senso.

Secondo le notizie, Rajoy ha annunciato 65 miliardi di euro di aumenti fiscali e tagli alle spese, e ciò chiaramente approfondirà la depressione spagnola. Ma a quale scopo può servire?

Pensate la Spagna come di fronte a un problema a tre livelli. Il livello più alto è il problema delle banche;  lasciamolo a parte per adesso. Sotto c’è il problema del debito sovrano. Ciò che rende il problema del debito così grave, tuttavia, è il problema di fondo della competitività: la Spagna ha bisogno di aumentare le esportazioni per compensare i posti di lavoro persi dopo lo scoppio della sua bolla immobiliare. E si troverà ad affrontare anni  di forte depressione economica, finché i costi saranno scesi abbastanza rispetto al resto d’Europa per ottenere il guadagno necessario in termini di competitività.

Le nuove misure di austerità contribuiranno alla soluzione di questi problemi?

I deficit della Spagna saranno più piccoli. Non di 63 miliardi di euro, dato che l’ulteriore depressione economica ridurrà le entrate; diciamo pure 40 o 45 miliardi in meno di debito, circa il 4 per cento del PIL spagnolo. Qualcuno pensa che questo farà una grande differenza per le prospettive di bilancio a lungo termine o per ripristinare la fiducia degli investitori?

Che dire della competitività? Cerchiamo di essere franchi e brutali: la strategia europea per le nazioni debitrici consiste fondamentalmente nel portare alla deflazione relativa attraverso un alto tasso di disoccupazione. Pensate in termini di curva di Phillips:

Nessuno ricorda la curva di Phillips?

Ho disegnato questa curva molto piatta a tassi elevati di disoccupazione, che è ciò che tutte le evidenze empiriche suggeriscono. Se non altro, questa crisi ci ha dato la schiacciante evidenza che la rigidità verso il basso dei salari nominali è reale ed è un fattore importante.

Ora pensate a ciò che sta facendo la Spagna: in definitiva, si muove da A a B, portando il tasso di disoccupazione ancora più alto. Questo potrebbe portare ad un lieve miglioramento della competitività della Spagna. Forse. Ma non sarà significativo.

Rajoy sta imponendo una dura austerità che aumenterà la disoccupazione, senza intaccare in maniera significativa né il problema fiscale né quello della competitività. Che senso ha?

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Filed under: Economia, Europa, Lavoro, Teoria economica Tagged: bce, Mariano Rajoy, Spagna

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