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Nessuno sa disegnare alberi di mango

Da Villa Telesio

“Nessuno sa disegnare alberi di mango”

E Dio mi si presenta
sotto forma di due bambini
facce da vuoto cosmico
nero e bianco
un ringo di divinità
troppo per una sola mattina

mentre colleziono dialoghi gialli
cavalcando secche praterie
di alberi da vino

tutto concentrato
sul mantenermi limpidamente onesto
come un ipocrita qualsiasi

chiedendomi come facciano
i poeti a starsene tranquilli
a scrivere stronzate

su scimmie vestite a festa
troie lucide
e penosi chitarristi;

poi ridacchio e sorseggio
in tuta da marinaio
e scommetto
sulla Luna quotata in Borsa

e sugli occhi che ho trovato
chiusi a chiave
nell’armadio del capo.


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