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Net Generation

Creato il 12 giugno 2011 da Biblioragazzi

Net GenerationDon Tapscott è un nome noto a tutti coloro che ruotano attorno al mondo dei nativi digitali e del 2.0. Franco Angeli fa uscire (a un prezzo davvero esorbitante!) la traduzione italiana del suo ultimo libro dedicato alla Net Generation ovvero quelli per cui “Internet è come il frigorifero. Nessuno di loro di mette a studiare i meccanismi del suo funzionamento: lo danno semplicemente per scontato” (p.49). La loro fruizione dei media è completamente diversa: la tv è solo un rumore di fondo e la mail una cosa da vecchi (viva le chat!), la coperta di Linus è il cellulare e “I cellulari di oggi sono come i coltellini svizzeri: assolvono a più funzioni rispetto a quanto previsto dal progetto originario” (p. 58).

Dopo avere smontato molti dei luoghi comuni sulla generazione digitale e internet in generale e avere richiamato l’attenzione sul tema della privacy e dei dati sensibili, nella seconda parte del volume Tapscott delinea le otto caratteristiche di questa generazione:

  1. libertà
  2. personalizzazione
  3. valutazione
  4. integrità
  5. collaborazione
  6. divertimento
  7. velocità
  8. innovazione

Senza entrare nel dettaglio di ciò che Tapscott intenda dietro ognuna di queste voci, se pensate a un servizio di biblioteca, che ne so un OPAC, a quante di queste istanze risponde? E il vostro business è pronto per questo?

Le richieste che la net generation fa al mondo del lavoro cambierà il modo di concepire la pratica lavorativa in modi che al momento ci sembrano impossibili: già oggi, ad esempio, Google, un esempio in questo senso, permette e invoglia i propri dipendenti a dedicare il 20% del proprio orario di lavoro a progetti personali.  Cambierà anche la visione di chi “crede che la Rete sia solo un insieme di pagine finalizzate a dare informazioni, non una piattaforma collaborativa” (p. 124) e i social network e la chat non verranno più proibiti o limitati in ufficio.

L’antico modello di sviluppo del personale-assumere, formare, supervisionare, mantenere-è ormai obsoleto. Il paradigma di lavoro più appropriato [...] è il seguente: creare relazioni, coinvolgere, collaborare ed evolversi” (p.146-7).

Un capitolo è dedicato alla net generation come consumatrice che si caratterizza per un comportamento di acquisto che Tapscott definisce ABCDE (anyplace, brand, communication, discovery, experience)

L’ultima parte riguarda il potenziale di cambiamento della società. Scritto prima dell’elezione di Obama e delle rivoluzioni del Nord Africa, dimostra capacità visionaria ma si avverte essere ormai un po’ datato. La divertente conclusione del volume ci conduce alla scoperta e al superamento della tremenda malattia chiamata NetGenofobia.

Il testo di Tapscott è sicuramente un buon testo, più didascalico che geniale e visionario. Per il lettore italiano può essere difficile  da apprezzare per il costante riferimento al mondo Americano, tuttavia si conferma uno dei libri del 2011 che chi si interessa di net generation deve leggere.

Don Tapscott, Net generation, Franco Angeli, 2011, 316p.,39€


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