I neutrini sono particelle piccolissime ed energia tanto elevata che la maggior parte di essi passa indisturbata attraverso la Terra e addirittura intere galassie.
Dal cosmo arriva sulla Terra un flusso molto abbondante di neutrini da svariati tipi di sorgenti.
Tutto l’universo è permeato di neutrini fossili, che, al pari della sopravvissuta radiazione di fondo, conservano il ricordo dei primi istanti di vita dell’universo, di cui dovrebbero essere stati testimoni.
Ma non solo neutrini fossili: neutrini novelli sono continuamente creati ad opera dei raggi cosmici e nelle reazioni termonucleri che accendono le stelle.
In contraddizione con la regola aurea della fisica moderna, secondo cui nulla può viaggiare più velocemente di 299.792.458 metri al secondo, i neutrini hanno impiegato 60 nanosecondi (un nanosecondo equivale a un miliardesimo di secondo) in meno dei fotoni per coprire i 730 chilometri di distanza che separano il Cern di Ginevra dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso.
Che cosa significa? Potremmo viaggiare nel tempo? Teoricamente sì ma siamo al livello zero. Cioè la pratica dalla teoria nascerà fra un millennio. Ma sarà possibile alla faccia di Einstein.
I neutrini sono particelle fondamentali elettricamente neutre dotate di una massa infinitamente piccola, e fino a oggi si riteneva impossibile che potessero davvero viaggiare più veloci dei fotoni, particelle senza massa in grado di raggiungere una velocità di circa un miliardo di chilometri l’ora. I risultati, ottenuti analizzando gli oltre 15 mila neutrini sinora prodotti dall’acceleratore del Cern Super Proton Synchrotron lungo il tragitto Cngs (Cern Neutrinos to Gran Sasso), sono noti ai ricercatori impegnati nell’esperimento da circa tre anni, ma solo oggi si e’deciso di presentarli al pubblico con un articolo preprint pubblicato sul sito ArXiv.org e con un seminario programmato nel pomeriggio al Cern. Signori, il futuribile è iniziato! Buon viaggio.
Pierumberto Angeli
Foto da Google immagini