A due metri da me, anche loro ad aspettare un verde, un ragazzo e una ragazza che corrono e un vecchio.Il ragazzo indossa una t-shirt bianca e slargata con le fauci spalancate di uno squalo sul davanti, pantaloncini neri da cestista, non dovrebbe correre agghindato così eppure ci prova; la ragazza ha capelli chiari e lisci raccolti in una coda, porta un paio di fuseaux neri sopra al ginocchio e una canotta azzurra.In effetti è un pomeriggio da canotta con il sole a scroscio e la neve che fiocca giù dai pioppi.I due giovani corrono sul posto, zampettano come polli in gabbia, votati al neanche un minuto di non allenamento, ma è il vecchio che mi cattura.Pelato, naso adunco, potrebbe fare il caratterista di Hollywood, uno di quelli che bucano la scena come la vecchia mente della banda dei rapinatori o come futuro suocero del protagonista carino.Indossa un paio di pantaloni grigi eleganti di frescolana, appena usciti dalla stireria, diresti, e ai piedi mocassini neri. Sopra invece, una strana maglia, il pezzo spaiato di un pigiama.Da dove sono non riesco a distinguere bene la fantasia, ma ricorda i pesci di Escher, incastrati in un stormo d'uccelli e in viaggio per chissà dove.Il vecchio si guarda in giro, sventola il suo naso a timone e forse si sente perduto nella vaga porzione di mondo che occupa. Ha tutta l'aria del malato di Alzheimer sfuggito al controllo familiare e in rotta verso l'hic sunt leones.Forse un cane al guinzaglio, ecco cosa gli servirebbe: potrebbe evocare scenari di una plausibile normalità che però, nel latitare del cane, latita anch'essa.L'abbigliamento così stridente proietta il vecchio su una immaginifica tela surreale, pronto a dividersi al prossimo bivio: le gambe da una parte verso un probabile convegno di assicuratori, il torso dall'altra alla ricerca di un tubo catodico, una birra svaporita e un divano da sformare.Il primo verde arriva per i pedoni, i due podisti riprendono la corsa, lui e lei gomito a gomito, diretti verso i giardini e finalmente liberi di sviluppare in distensione la loro potenza.Si muove anche il vecchio e lo aspetto al varco, ma la partenza incerta, l'andatura sbilenca, e ogni altra e qualsivoglia spia di malessere e disagio io potessi attendermi, in realtà non si accende.Un passo via l'altro, deciso, le braccia a ricomporre l'equilibrio dell'andatura nel fatidico contrappeso, lo sguardo vivo che scandaglia l'incrocio e poi punta il marciapiede quale prossima e imminente meta.
All'improvviso, ai miei occhi, è l'uomo più normale del mondo, solo per il suo incedere determinato da ex soldato, riacquisisce anche un'insperata dignità nella mise e m'infonde una cristallina pace.Non c'è più bisogno che mi preoccupi per lui, che venga pure il verde.__________________________________________________________Eds La balena non è un pesce (mi era rimasto un colpo in canna):
- Album di famiglia in un interno – bianco come il bagno nel mese dei lucci
- Lamento di una giovane morta
- Il soffio della vita
- Austinu
- Caramelle
- Una mano di bianco
- Chi s’è mai sognato di mangiare una rondine?
- L'agosto del pesce volante e del pettirosso timido
- Missisippi
- La lista
- Diffidenza
- L'incanutito e la salata immensità
- L'occhio del branzino deve essere bianco
- EDS in piccolo
- Minnie
- La favola del pesciolino bianco e del principe pescatore
- Le diottrie del sig. Paolo
- La solitudine del sabato
- Il pesce contacaratteri