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NEW PENS FOR ROMANCE presenta GEORGETTE GRIG

Creato il 18 aprile 2011 da Francy
NEW PENS FOR ROMANCE presenta GEORGETTE GRIGQuesta nostra speciale rubrica, come sapete , vuole dare visibilItà a tutte quelle aspiranti autrici romance che ancora non hanno pubblicato le loro opere o, se lo hanno fatto, sono fresche di pubblicazione. Noi bibliotecarie romantiche crediamo che ci siano tantissime storie degne di essere lette lì fuori e troppi pochi editori disposti a dar loro spazio. Ma noi abbiamo sempre 'fame' di nuove storie e speriamo di poter dare a queste autrici una mano ad emergere.
Quello di oggi è un  NEW PENS FOR ROMANCE speciale, perchè è dedicato a una alla mia amica e collaboratrice, Vivienne, il cui aiuto alla buona riuscita di questo blog ( e della pagina su Facebook) è più che prezioso. Come molte di voi già sanno, Viv scrive, con il nom de plume di GEORGETTE GRIG, storici romantici, che spero possano vedere presto la pubblicazione. (Viv, scrive anche contemporanei, vi ricordate Il Gatto Rosso?, ma all'altra sua alter ego appassionata di  contemporary romance brillante  daremo spazio un'altra volta). L'estratto che segue è preso da un suo romanzo di fresca stesura e ringrazio fin d'ora tutte le amiche che, dopo che l'avranno letto, ci lasceranno i loro commenti. Buona Lettura!
NEW PENS FOR ROMANCE presenta GEORGETTE GRIG
LA PAROLA ALL'AUTRICE...
Care amiche, non voglio svelare molto della trama. Sappiate solo che il romanzo è ambientato nella New York di fine Ottocento.
I nostri due eroi, lei – Camille Brontee– inglese, lui –Frank Raleigh- americano, un classico self-made man - si incontrano per caso al porto,all’arrivo di lei dall’Inghilterra, e subito l'attrazione scatta fra loro. Un insieme di circostanze fortuite li fa incontrare di nuovo. Lui prima la corteggia in modo decisamente inappropriato poi, spaventato dai suoi sentimenti e non ritenendosi sufficientemente gentiluomo per lei, preferisce tirarsi indietro. Lei, indispettita dal suo voltafaccia, cerca il modo per riconquistarlo. E lo fa una sera, quando Frank, proprietario di un giornale, si reca da lei per offrirle un lavoro. Sulle prime Camille rimane sbigottita da quella proposta, poi si rende conto che un lavoro è proprio ciò di cui avrebbe bisogno per sopravvivere nel Nuovo Mondo. Quello che segue è proprio il brano in cui lui le offre un impiego. Credo non ci sia bisogno di sapere altro. Grazie.Georgette.

UN AMORE DI FINE SECOLOdi GEORGETTE GRIG  

NEW PENS FOR ROMANCE presenta GEORGETTE GRIG

Il quartiere dei giornali a NewYork, fine'800

Davanti allo specchio, Camille sciolse i capelli castani e scosse la frangetta impertinente che le incorniciava lo sguardo. Si pizzicò le guance e, spiandosi di sottecchi, provò alcune espressioni tra innocenza e sensualità che l’avrebbero aiutata a far scordare a Mr Raleigh quel suo dannato giornale. Sbattè le lunghe ciglia, poi sapientemente le abbassò in un atteggiamento virginale e remissivo, non privo di malizia. Si leccò impercettibilmente il labbro superiore e si esibì in un sorriso imbronciato che, in teoria, avrebbe dovuto piegare al suo volere ogni uomo dotato di legittimi desideri maschili.Passò quindi in rassegna l’abito bluette scelto per l’occasione che, pur nell’estrema semplicità, metteva in risalto tutti i particolari che sarebbero serviti a riportare Mr Raleigh sulla buona via. O meglio, sulla cattiva via. Particolari che lui non avrebbe potuto evitare di notare. La vita sottile, il seno ben proporzionato che occhieggiava dalla scollatura profonda, i fianchi stretti ma ben disegnati, un derrière armonioso che il taglio sapiente della gonna sottolineava a puntino. Pur non essendo una donna alta, Camille era di altezza superiore alla media, qualità che si sarebbe rivelata particolarmente vantaggiosa quando fosse venuto il momento di farsi baciare da Raleigh. O di baciarlo. Sì, quel pomeriggio Frank Raleigh sarebbe ritornato a seguire la sua più intima natura, sarebbe ritornato il mascalzone che in fondo era. Soddisfatta del suo piano, Camille scese in biblioteca e attese.

NEW PENS FOR ROMANCE presenta GEORGETTE GRIG

Come mi piace immaginare Camille...

Ma le cose, inutile dirlo, seguirono come sempre un corso imprevedibile.
Perché, quando Mr Raleigh fece la sua apparizione, bello come sempre ed ineccepibilmente elegante come non sempre era; quando le si avvicinò e le prese la mano nella sua per sfiorargliela con le labbra, contatto che divampò in lei con la violenza di un fulmine; quando le spiegò il motivo per cui le sere precedenti e quella
sera si era comportato in modo che forse le era apparso curioso… “Effettivamente”, aveva commentato Camille speranzosa... lei si sentì all’improvviso delusa e incredula, se non intimamente infuriata. Perché all’improvviso lui, invece di prenderla fra le braccia, le aveva detto:“Voglio offrirvi un lavoro”.Un lavoro?Di tutte le possibili stranezze, stramberie, stravaganze ed eccentricità di questo mondo, quella era la più bizzarra di tutte. A una signorina di buona famiglia un gentiluomo non poteva, non doveva offrire un lavoro. La poteva invitare a passeggio, o a teatro, o persino al ristorante in questo mondo moderno e anticonformista, ma offrirle un lavoro!
E che tipo di impiego, poi, le avrebbe mai potuto proporre?
Sconveniente, forse? Il mondo le crollò addosso. Ogni sogno impertinente al fianco di Mr Raleigh svanì. Ogni vagheggiata avventura scandalosa e moderna, come in quel paese sicuramente era concesso ad una donna vivere, sfumò.Ma dopo il primo momento di sconforto e di stupore, la consapevolezza che la sua vita ormai fosse inevitabilmente e definitivamente cambiata scacciò ogni farneticante e insana fantasticheria romantica. ”Un lavoro?”, chiese guardandolo fisso negli occhi, mentre ogni mossa civettuola studiata davanti allo specchio lasciava il posto ad un’espressione concentrata e seria. Perché, al di là di ogni considerazione su quanto fosse opportuno che Mr Raleigh le offrisse un impiego, un impiego era esattamente ciò di cui lei più aveva bisogno in quel momento.“Domattina verso le nove una carrozza verrà a prendervi e vi porterà al Daily. Darò precise istruzioni in portineria perché vi conducano nel mio ufficio.”“Mi state offrendo un lavoro al Daily?” chiese lei sempre più stupefatta.“E’ quello che ho appena detto, Miss Brontee. Ora, perdonatemi, devo lasciarvi.”
”Lasciarmi?” rispose Camille con eccessiva spontaneità e malcelato stupore. Possibile che non riuscisse mai a controllarsi?
“Non vi siete fermato che pochi minuti, questo pomeriggio, di solito rimanete almeno mezz’ora.”Lui non rispose, ma si inchinò leggermente per congedarsi. E sorrise, come fosse felice. Fece un passo verso la porta, ma lei gli si parò davanti.

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Camille al lavoro in redazione

Lui si fermò di scatto.“Miss Brontee… cosa diamine state facendo?””Perché state …scappando?” Incalzò Camille. Aveva usato quel verbo senza troppo riflettere, ma esprimeva secondo lei esattamente ciò che Mr Raleigh stava tentando di fare.“Miss Brontee, è inappropriato che io mi fermi qui con voi, questa sera.” Perché ti sei sciolta i capelli Camille, per farmi uscire di senno?“Mi sembrava che aveste una certa predilezione per tutto ciò che è inappropriato, Mr Raleigh. Avete rischiato di farmi precipitare in uno scandalo al Metropolitan.“ Scostò i capelli e gli mostrò il segno rosso che risaltava sulla pelle bianchissima del suo collo. Quel gesto, per la verità innocente e non calcolato, scatenò in Raleigh una risposta fisica non prevista. Quasi lei si fosse totalmente offerta a lui, in un gesto di intima sottomissione. Cercò inutilmente di respirare profondamente per allontanare quella pericolosa e conturbante sensazione di potere.Doveva andarsene prima di commettere un’altra sciocchezza di cui era certo non si sarebbe pentito. Lei continuava a fissarlo, in attesa di una spiegazione. “Miss Brontee, Camille”, respirò ancora più profondamente, cercando le parole adatte, “vi domando scusa per il mio comportamento di quella sera. Sono stato un irresponsabile.” La risposta non piacque a Camille.Con un cenno di commiato, Raleigh si diresse senza indugi alla porta. “Eppure –insistette lei, seguendolo-, sembravate irresponsabilmente deciso a proseguire lungo quello stesso, condannabile sentiero. Mi avete anche assicurato che avreste ancora osato e che mi sarebbe piaciuto. Avete perso il vostro coraggio, a quanto pare Mr Raleigh…”Lui si immobilizzò e si girò aggressivo, con lentezza calcolata.“Camille, non provocatemi.”Lo vide stringere i pugni e serrare la mascella.
Sorrise compiaciuta di se stessa.
“Non voglio provocarvi, voglio che mi spieghiate un tale cambiamento del vostro atteggiamento nei miei confronti.”Mr Raleigh alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.
In quel momento non poteva certo rivelarle i motivi per cui invece di prenderla e rovesciarla sul divano, strapparle i vestiti di dosso e farle conoscere ogni delizia e ogni tormento dell’amore fisico, le sarebbe stato debitamente alla larga. Quindi disse, secco:
“Non ammetto di avere una liaison con una mia dipendente.”Poi si girò e si diresse verso l’uscita. Ma lei fu più veloce, lo superò e si appoggiò alla porta impedendogli di andarsene.“Non sono ancora una vostra dipendente.”
La frase le sfuggì dalla bocca come una freccia dall’arco di Cupido, tentatrice e provocante, e trafisse il cuore di Frank Raleigh.
“Camille, non vorrete sfidarmi, spero…Sarebbe una mossa decisamente imprudente.”Lei fece spallucce come una bimba dispettosa e rimase immobile contro la porta, senza abbassare lo sguardo, senza proferir parola. Non si mosse neppure quando lui, sorridendo malizioso, le si avvicinò pericoloso, né quando fu raggiunta dal profumo della sua colonia, né dal calore del suo respiro. Non si mosse neppure quando vide i suoi occhi riempirsi di desiderio. Si sentiva stordita dalla vigorosa, temibile, virile sensualità che Raleigh in quel momento emanava. Ma non poteva scappare, non dopo averlo tanto apertamente provocato. Un altro passo e i loro corpi si sarebbero toccati.Camille trattenne il respiro. Lui appoggiò le mani sulla porta, imprigionandola tra le sue braccia.

NEW PENS FOR ROMANCE presenta GEORGETTE GRIG

Lo so, è scorretto usare Richard Armitage/Mr Thornton per Frank, ma
ma che volete farci?

“Mi state porgendo come Eva ad Adamo una mela, Camille? Mi state invitando a compiere ciò che contro ogni mio sano e appagante istinto mi sto sforzando di considerare proibito? State sfidandomi in un gioco in cui io solo potrei vincere, ragazzina?”
Non poteva tirarsi indietro, ora. Ricordandogli che ancora non era una sua dipendente si era offerta a lui su un piatto d’argento. Come poteva essere stata tanto incosciente?Deglutì e chiuse gli occhi prima di parlare.“Non sono una ragazzina, Mr Raleigh, sono una donna di venticinque anni e no, non era mia intenzione provocarvi, né sfidarvi in un gioco in cui siete sicuramente più abile di me.”Lui la fissò con un sorriso di scherno e le si avvicinò ulteriormente, schiacciandola contro la porta.“Vogliamo provare a giocare, Camille? La vostra logica mi ha convinto ad accantonare i miei principi: non siete ancora una mia dipendente, dopotutto.”Lei cercò invano di liberarsi. “Ora basta, lasciatemi Mr Raleigh.” “Oh, non ancora. Ma vi concedo il vantaggio della prima mossa: sono curioso di capire che tipo di giocatrice siete, prudente o aggressiva?”Quelle parole la provocarono, le fecero abbandonare ogni piccolo residuo di prudenza, la fecero cadere volontariamente in trappola. Quelle parole, e il calore sensuale che emanava da Raleigh. E così, sciaguratamente, lei agì. Lasciando il suo arrogante avversario basito.Invece di tentare un’altra fuga, Camille attaccò, sicura e sprezzante come una regina nera contro un pedone bianco. Si alzò sulle punte dei piedi, fissò Raleigh dritto negli occhi, gli appoggiò le mani sul petto e gli accarezzò le labbra con le sue. Sorpreso, Raleigh emise un gemito, di smarrimento più che di passione. E rimase immobile.Non che Camille avesse una grande esperienza in materia, ma in quella circostanza fu come se Casanova in persona le avesse dato lezioni private. Per qualche istante tenne la bocca appena socchiusa su quella di Raleigh… Poi incominciò a mordicchiargli delicatamente le labbra... e infine con la punta della lingua gli solleticò la bocca ormai avida ed esigente.Il desiderio si impose sulla ragione. La passione sulla prudenza.Si persero l’uno sulla bocca dell’altra, le mani di lei tra i capelli scuri di lui, quelle di lui lungo la schiena di lei. La stringeva a sé con forza e determinazione, in un’evidente e primordiale necessità virile di dimostrarle quanto fisicamente la desiderasse. Voleva prenderla subito.NEW PENS FOR ROMANCE presenta GEORGETTE GRIGGeorgette Grig

NEW PENS FOR ROMANCE presenta GEORGETTE GRIGVi e' piaciuto questo estratto? Cosa ne pensate? Vi piacerebbe leggere tutto il romanzo, ambientato non nella solita Inghilterra ma nella New York di fine '800? Avete domande da fare a Georgette? Aspettiamo i vostri commenti !


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