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New talents | intervista alla stilista russa sveta

Creato il 10 dicembre 2015 da Dmoda

sveta

Bella, elegante e talentuosa, Sveta è una giovane designer russa di prêt à porter che ha mosso i primi passi nel mondo del fashion lavorando come modella. Ha sfilato per stilisti del calibro di Armani, Gianfranco Ferré e Alexander McQueen e ha posato per noti fotografi come Terry Richardson, Ellen von Unwerth e Greg Lotus, ma non ha mai dimenticato la sua vera essenza e il sogno di diventare stilista. Così, approfittando di un lavoro a Milano, ha deciso di perfezionare la sua formazione, iscrivendosi all’Istituto Marangoni. A luglio 2014 ha realizzato la sua prima collezione e da lì non si è più fermata.

“A sei anni – scrivi nella tua biografia – non sapevo ancora leggere bene, ma già creavo vestiti”. E nonostante il successo come modella hai sempre avuto chiaro in fondo di voler fare la fashion designer. Ma com’è nata questa vocazione?

Ho iniziato a cucire i primi abiti all’età di dodici anni, sedotta anche dall’abilità di mia madre come sarta. Sin da piccola, ho sempre desiderato vestirmi nel modo in cui sognavo.

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Mannequin prima. Designer poi. Hai potuto vivere e vedere il fashion system da due prospettive diverse. Anche se parte dello stesso universo, quanto sono distanti questi mondi paralleli?

Credo che i due mondi non siano paralleli bensì giustapposti, la modella è semplicemente la persona con cui lo stilista rende in movimento la magia delle sue collezioni.

Russa di nascita, cittadina del mondo per anni e, adesso, italiana d’adozione. L’influenza e le ispirazioni per le tue creazioni arrivano più dalle radici Urali, da un vissuto cosmopolita o dalla tua formazione made in Italy?

Da tutti e tre. Ogni collezione è la rappresentazione sincretica di quei mondi: essi convivono allegramente dentro di me e sono il segno tangibile delle mie esperienze di donna.

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Parliamo invece nello specifico della tua ultima collezione. Qual è il concept della primavera estate 2016?

Per la spring summer ’16 ho rivisitato gli anni ’70 in chiave funky nelle forme, nelle silhouette e nell’uso dei colori.

Fin da subito, hai raccolto il favore del pubblico e il plauso della stampa e dei buyer di mercati importanti con i capi da te disegnati. Quali sono ora i tuoi progetti per il futuro? Hai ancora un sogno nel cassetto?

Conoscere Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana ad andare nello spazio. E, naturalmente, lavorare alla prossima collezione.

Mara Franzese

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