Jeans strappati must have della primavera 2014.
Il 2013 nella Moda ha portato il ritorno dei ripped jeans. Li abbiamo ritrovati sulle passerelle interpretati da grandi marchi e sulle riviste di moda indossati dalle celebrità come Rihanna e Heidi Klum. La tendenza è confermata sulla stagione moda per le collezioni primavera estate 2014, un esempio la nuova collezione di Nicole Miller alla fashion week di New York.
Negli ultimi anni ci sono state varie declinazioni del capo jeans, per quanto riguarda il tessuto, il denim, è stato riproposto in varie colorazioni mentre per quanto riguarda il taglio del jeans ci sono diversi modelli, dall’ ultraskinny al baggy. Pur essendo un capo semplice, la capacità di innovazione e reinterpretazione di questo capo sembra non avere limiti. Gli strappi, il tessuto consumato, quasi invecchiato aggiunge al jeans il fascino dell’aspetto vissuto, la voglia di comodità, la ricerca di uno stile personalizzabile e distintivo. Un capo versatile, facile da indossare, adatto per look da giorno o da sera più ricercato, dai toni denim che è semplice abbinare.
Fino al 1950 gli unici ad indossare jeans bucati e consumati erano gli operai e i contadini che lo utilizzavano come capo di lavoro, motivi per il quale venne ideato. Dagli anni 60 il jeans non è più bucato o strappato per usura ma per moda, una tendenza diffusa che diventa un simbolo di protesta e di ribellione tra i giovani. Per i movimenti Hippie prima e dopo per i Punk, il jeans diventa la divisa nella battaglia alle regole e al conformismo e negli anni ’90, grazie al mondo della musica, il jeans strappato guadagna fama e trionfa.
Il successo planetario del Grunge rock, grazie soprattutto ai Nirvana, li rende un capo di tendenza desiderato da tutti e come spesso accade negli ultimi tempi, la moda, per un processo opposto, parte dai ceti più bassi per poi diffondersi nelle classi sociali più elevate. E questo è un caso, partendo dalla musica il jeans diventa un capo desiderato da tutti i giovani, così si diffonde fino a raggiungere anche le celebrità; famose attrici si fanno fotografare in jeans e così in breve tempo il jeans strappato fa il suo ingresso in passerella e sovverte il mondo della moda.
Nel 1998 Gucci realizza i Genius Jeans, erano jeans strappati e decorati con pezzi di tessuto floreale, messi in commercio a 3,143 dollari, i pantaloni più costosi mai prodotti all’epoca. Il jeans strappato diventa un prodotto commerciale e segue il processo di vita al quale tutti i capi sono purtroppo destinati. Si diffonde velocemente ma altrettanto rapidamente arriva il declino, dopo un po’ di anni infatti, il ripped diventa conformista, l’esatto opposto di ciò che rappresentava alle origini, perde perciò il suo fascino tornando ad essere un semplice paio di pantaloni bucati.
Un percorso triste ma obbligato per tutti i capi di moda che raggiungono un enorme successo diffondendosi in tutti i ceti sociali. Ma il jeans non è un semplice capo, è il capo d’abbigliamento più prodotto, il capo più indossato, ognuno di noi ne possiede più di uno e conquista tutte le fasce di età. Per questo lo ritroviamo sempre, in tutte le stagioni di moda con sfaccettature sempre diverse, strappato o consumato, viene ogni volta reinterpretato senza mai togliere al capo le caratteristiche essenziali che lo contraddistinguono dagli altri pantaloni, le quali sono comodità e resistenza.