Questa è la storia di un viaggio di lavoro nella Grande Mela, ma anche in fondo al cuore, perché questa città ti entra dentro, e come con un frastuono ti scuote tanto da amarla come si ama un amante impossibile.
Era dal 2007 che non ci tornavo, la priva volta ero piccola, ingenua e certamente immatura. Avevo 23 anni, vedevo ancora la vita dai colori pastello e tutte le porte spalancate di fronte a me. Insomma, era andata un po’ così: laurea, prima esperienza di lavoro da Prada e poi dirsi “ma sì, perché non andare a vedere un po’ New York com’è, magari poi mi trasferisco”… sono partita e restata due mesi, per poi tornare, al tempo amareggiata dal fatto che non fosse propriamente scattato l’amore. Qui torna il discorso di prima, ero acerba, e davo importanza a cose per le quali ora non dò più così importanza, che non mi interessano più, e guardo più in là. Invece anni fa, il fatto che abitudini normali come bere una birra per strada o fermarsi a vedere una vetrina fossero proibite, beh mi aveva urtato. Forse ero arrivata con troppe aspettative – NYC, dove tutto accade, la città della libertà, Freedom – e poi invece non trovarla proprio esattamente così quindi, ho fatto le valige and back to Italy.
Insomma, dopo anni ci torno, non per volere mio, ma perché un occasione di lavoro mi ci ha portato, e mi sono sciolta tra le braccia della città. Sarà forse anche che viverla lavorando ha un altro gusto, sarà che ora sono più matura per capirla, chi lo sa, il fatto è che l’ho riscoperta o forse veramente osservata.
L’occasione che mi ha portato qui è stata l’apertura della boutique di Dolce&Gabbana sulla Fifth Avenue, uno store enorme e bellissimo, dove rarissimi pezzi di arredamento si fondono alla sartorialità. Ma andiamo per ordine, perché la festa arriverà solo sabato, il giorno prima di ripartire.
La vista mozzafiato dagli uffici al 10° piano del 660 di Madison Avenue.
Pranzo da LAVO ristorante e night club italiano ma dall’atmosfera ann’i ’30.
Chimes, ho scoperto totalmente a caso questi chew alla peppermint e ginger per le quali sono impazzita. Solo che dopo averle comprate una volta non le ho più trovate e non ho potuto fare scorta…
Prima sera, a spasso per il West Village, ci siamo lasciate attrarre dalle lucine e ispirare dagli invitanti piatti di pesce decantati sulla vetrina di questo boutique restaurant che offre solo specialità di pesce. Il nome non la sciava fraintendimenti: FISH e si trova sulla 280 Bleecker St.
Ostriche, hamburger di tonno, tartare e tortino di granchio il tutto innaffiato da ottima birra.
La cosa bella di NYC, quello che credo sia il motivo per cui la amo così tanto, e che non importa saper dove andare, anzi, forse la cosa migliore è lasciarsi andare, abbandonarsi alle vibrazioni, i colori e i suoni per trovare luoghi che poi diventano del cuore. Così è successo con Employees Only , Passeggiando su Hudson street appare ad un certo punto una scritta a led Psychic, una donna ad un tavolo rotondo che parla della vita a due ragazze e una pesante tenda in velluto rossa alle sue spalle… Il buttafuori ci invita ad entrare, spostiamo la tenda ed entriamo in un piccolo club che rievoca l’atmosfera di una NY anni ’20-’30. Cocktail impeccabili e musica selezionata fanno di questo locale una scoperta perfetta.
Il giorno dopo è stato emozionante e intenso, correre da una parte all’altra della città per realizzare uno shooting per il progetto #DGNYC, personalità di spicco nel panorama online e non newyorchese sono stati immortalati negli spot più caratterizzanti della città. Gli outfit Dolce&Gabbana sposavano alla perfezione le atmosfere dei contesti. Una mega soddisfazione.
Little Italy con Amy Nicole.
Tompkins Square Garden con Yale Breslin.
Under the Brooklin Bridge con Natalie.
Greenwich Village con Frances.
High-line e Meatpacking district con Jinna.
Time Square la notte. E’ incredibile come tutte quelle luci, e gli incroci trafficati riescano a mettermi di buon umore. Un altro posto che voglio consigliarvi per cena è Graffiti nell’Est Village, 4 tavoli serratissimi, ambientazione indiana e cucina fusion tra sapori middle east e orientali. Da perderci la testa.
Tappa immancabile e il 18esimo piano dello Standard Hotel. Fashion people e celebs non mancano mai di fare una puntatina qui, nella Boom Boom Room più precisamente. Vi consiglio di farlo anche voi, per il panorama sulla città certamente ma anche per i possibili improbabili incontri… altro posto in zona, dove si può dare il meglio sul dance floor è l’Electric Room del Dream Hotel.
Breakfast da Cafè Gitane, assolutamente da provare le uova alla benedict e il toast con la guacamole.
Ce ne sono due di questi locali, uno a SoHo in Mott St. dove siamo andate noi e uno al Jane Hotel, una location favolosa costruita all’inizio del ’900 che è stata per lungo tempo sede de l’ “American Seamen’s Friend Society Sailors’ Home and Institute”, ora come hotel è ideale per soggiornare ma anche per fare clubbing. Infatti, ci siamo state venerdì sera, è stata un’esperienza decisamente originale, sembrava di ballare nell’abitazione invernale di Aspen del caro, vecchio e ricco zio…
Giro shopping a SoHo, le mie vie preferite sono Price St. e Spring St.
Un’altra via che mi piace da impazzire è Elizabeth St. qui dovete assolutamente passare per pranzo, ci sono tra i miei locali preferiti al mondo: Habana Cafè sia diner che take away e la nuova scoperta, Tacombi cucina messicana con una selezione spaziale di tacos.
Arriva sabato e il tanto atteso evento, hanno varcato la soglia della nuova scintillante boutique celebrities del più alto calibro, dai padroni di casa Domenico Dolce e Stefano Gabbana passando per la madrina dell’evento Giovanna Battaglia fino a Gisele Bundchen, Kylie Minogue, Chloe Sevigny, Constance Jablonski, Zhang Ziyi, Spike Lee, Carine Roitfeld e Garrett Neff. Gente divertita si deliziava sorseggiando champagne o cocktail a base di vodka e limoncello, mentre Matthew Polenzani Tenore del Metropolitan Opera e il Soprano Ellie Dehn deliziavano intonando arie italiane.
Ultime ore prima della partenza, sveglia presto, colazione al tipico american diner The Coffee Shop di Union Square.
Immancabile giro al Chelsea Market.
Passeggiata al sole sulla High-line.
Bottino da shopping compulsivo.
Click, foto ricordo con la T-shirt realizzata per l’evento. Un po’ di malinconia, ma un sacco di ricordi ne cuore.
With Love(rs)