La mia amica Al mi aveva spaventata preannunciandomi che quest'anno Phillip Lim l'aveva delusa e devo ammettere che ero partita un po' prevenuta, soprattutto perché Al era così entusiasta della precedente spring/summer che le aveva dedicato un intero post, mica cose da ridere.
In realtà a me Phillip è piaciuto anche questa stagione. Continua imperterrito con i suoi tagli geometrici e decisi (e fa bene) continua ad usare una palette di colori molto essenziale (e fa benissimo), e continua a giocare con le trasparenze (ok, ok). Però sa anche rinnovarsi e decide di farlo a partire dalla plastica e quindi ecco maxi pochette trasparenti (!), cinture opache (!!) e, soprattutto collettini (!!!). Io amo tutto, ma son poi sempre quella che pensa ancora giorno sì giorno no alla mantellina trasparente di Burberry quindi forse non faccio testo.
Stampe molto simili a quelle usate nella collezione primaverile (ma in blu e oro, non più in viola per fortuna) e grande attenzione per le silhouette nella collezione di Prabal Gurung. Fino qui niente di nuovo ma all'improvviso spuntano cappotti e abiti con inserti in neoprene iridescente (che mi hanno fatto pensare inizialmente a Christopher Kane) e soprattutto piume e rouches che strizzano l'occhio allo stile di Riccardo Tisci. Niente di troppo innovativo insomma ma Prabal Gurung anno dopo anno riesce sempre a catturare l'attenzione.
Uno dei più grandi NO di questa stagione è senza dubbio Betsey Johnson. Il color block andava di moda un anno fa e, dopo poche settimane ci aveva già stancate ampiamente. Incentrare tutta una collezione sul contrasto arancione/fucsia non mi sembra una grande idea, soprattutto se stiamo parlando di una collezione invernale.
Dopo una collezione fastidiosa alla vista come quella di Betsey è bene passare a qualcosa di molto più delicato e questa volta sembra fare al caso nostro Peter Som. Nonostante la collezione primaverile fosse interamente incentrata su stampe e colori forti per l'inverno la situazione si capovolge totalmente e il designer sceglie look monocromatici che giocano sul contrasto tra l'organza impalpabile degli abiti e delle gonne e le forme scultoree delle giacche. Personalmente preferisco questo Peter Som al precedente ma qualcosa mi dice che nella prossima collezione stravolgerà nuovamente tutto e torneranno gli abiti a fiori dai colori accesissimi.
Amy Smilovic non mi delude mai e infatti anche questa stagione la sfilata di Tibi è una delle mie preferite, forse anche perché vi si possono trovare vari richiami à la Celine e anche un pizzico di Miu Miu (la camicia della prima modella non sembra uscita direttamente dalla SS 10 di Miuccia?). Bella anche l'idea di aggiungere ai soliti materiali anche la pelle nera, il lurex e le paillets che regalano un aspetto nuovo a modelli già visti.
Il secondo grande no di questa fashion week newyorkese per me è rappresentato da Band of Outsiders.
Anche in questo caso forse è colpa mia e a voi potrà piacere ma secondo me l'ispirazione texas/old messico andrebbe espiantata dalla mente di ognuno. Il look texano donava giusto a Clint Eastwood, ricordatevelo.
E per concludere ecco una stilista che solitamente non mi colpisce mai in particolar modo ma che questa volta ci è riuscita. Di questa sfilata mi piacciono moltissimo i capi dal taglio semplice tono su tono ma anche le sovrapposizioni tra abiti tinta unita e stampe caleidoscopiche.
Carino anche il maglione nere impreziosito dalle perline medie e grandi, un'idea facilmente riproducibile anche a casa!
A voi cosa è piaciuto di più e cosa avete trovato davvero fuori luogo? (Sì Betsey, stiamo parlando di te)
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake