Vodka e paella: i russi si comprano la Costa del Sol
Secondo le stime, in provincia di Malaga sono almeno 20mila i russi che hanno messo radici
ARTICOLO DI Silvia Ragusa LINKIESTA
Chi parla de La Zagaleta non usa mai aggettivi. Non serve. Tutti sanno cosa e chi rappresenta. Immersa nel verde delle colline a nord di Marbella, a Benahavís, è diventata il rifugio di grandi patrimoni anonimi, e soprattutto discreti. Di quelli che muovono le fila del mondo mentre le telecamere puntano in altre direzioni. Banchieri, imprenditori, politici, uomini d’affari, molti inglesi e tedeschi, poi svizzeri, nordici e qualche arabo. Per un totale di 240 ville. Il prezzo medio è di 8 milioni di euro. La villa più cara ne costa 30.
Per comprare una proprietà a La Zagaleta non basta però essere ricchi: i vicini pretendono aspiranti dirimpettai con un patrimonio dieci volte superiore al prezzo dell’immobile. E soprattutto che siano riservati. Insomma niente star hollywoodiane: qui, per esser chiari, è stato negato l’accesso perfino all’occhio di Google Maps. Da un anno a questa parte si vocifera di un lotto da 18,5 milioni di euro, comprato dal presidente russo Vladimir Putin. Forse una leggenda. Di certo però la zona fa gola a molti importanti politici russi. Uno dei residenti è l’ex sindaco di Mosca Yuri Luzhkov, la cui proprietà ospita alveari, un frutteto e un terreno di caccia privato.
L’interesse della comunità russa per la Spagna della Costa del Sol però non è una novità.
María Wibberley è direttrice di Rus Radio, una radio di Marbella che trasmette in lingua cirillica. Il palinsesto è pieno di notizie d’attualità, cultura, servizi, musica spagnola e come ovvio russa. Ma soprattutto informazioni immobiliari. Perché i moscoviti ormai non vengono solo per trascorrere qualche giorno di vacanza. Nel Triángulo de oro – Marbella, Benahavís ed Estepona – il numero dei residenti di classe medio-alta cresce di anno in anno. E in tempi di crisi, i russi sono soprattutto sinonimo di denaro sonante.
Così le agenzie immobiliari spagnole, con le casse in rosso, hanno subito colto l’occasione organizzando il Russian Meeting Point, una grande fiera dell’immobile: 29 grandi banche e imprese spagnole e oltre 70 investitori giunti da Mosca, San Pietroburgo, Samara, Sochi, Krasnodar, Daguestán e perfino da Kiev, in Ucraina. «I russi vanno matti per la Spagna: amano la spiaggia, il cibo, la movida. Il turismo russo è quello che è più cresciuto negli ultimi anni in Costa del Sol, proprio perché hanno comprato una parte importante di stock immobiliare che è disponibile nella zona», spiega Enrique Lacalle, presidente del Marbella Meeting Point. «C’è una grande richiesta da parte della fascia medio-alta. Per loro, in questo momento, il mercato immobiliare spagnolo è molto conveniente».
Così, dati alla mano, a Malaga si contano già sulla carta 4.171 residenti di lingua russa, ma le stime parlano di almeno 20mila cittadini dell’ex Repubblica sovietica che hanno messo radici in provincia. La comunità russa è d’altronde la più numerosa a venire in Spagna: l’anno scorso più di 1,2 milioni, quasi quattro volte tanto rispetto alle cifre del 2007. Ma un nuovo record di presenze è già previsto per la fine di quest’anno. Perciò non sorprende che le autorità locali abbiano deciso di aprire, proprio questo mese, un ufficio turistico permanente a Mosca, dove è già possibile prenotare dei voli diretti per Almeria e Malaga. Insomma, non solo i russi portano qualcosa di prezioso per il settore turistico, cioè spendono di più (in media 1.600 euro per un soggiorno), ma vogliono investire del capitale. E con il crollo dei prezzi in terra iberica ci sono molte opportunità.
Secondo le prime stime del mercato, il valore medio dei loro acquisti supera di gran lunga i 500mila euro, soprattutto a Marbella. Guardano con interesse non solo La Zagaleta, ma anche Sierra Blanca e Villapadierna, altre due oasi di lusso della costa, dove i prezzi delle ville si aggirano attorno ai 6 milioni di euro. Come conferma Ricardo Arranz, presidente dell’Associazione nazionale di turismo residenziale, la maggior parte di quelle proprietà in vendita, oggi appartiene a famiglie russe. In Costa del Sol quindi non ha sorpreso molto l’annuncio fatto del governo spagnolo lo scorso inverno: il premier Mariano Rajoy ha promesso la cittadinanza agli stranieri extracomunitari a patto che acquistino un immobile dal costo superiore ai 500 mila euro. Insomma un modo per dire ai turisti russi che il loro interesse per il sofferente mercato immobiliare iberico piace, eccome.
E proprio sull’onda del boom moscovita Marbella cambia fisionomia: la vodka scorre a fiumi e non mancano i prodotti tipici per i clienti, affezionati alle boutique e alle gioiellerie di Puerto Banús, il porto turistico più esclusivo della Costa del Sol, ma anche al “rincón del gourmet” (l’angolo del gourmet) de El Corte Inglés. Il grande magazzino spagnolo di Puerto Banús conta con un equipe di interpreti, una sezione di prodotti alimentari russi e una discreta libreria con titoli in lingua. Tant’è che il suo fatturato è cresciuto circa del 30 per cento. Ma non solo.
Quest’estate non ci si è dimenticati di presentare l’edizione 2014 del Marbella Russian Film Festival. Perché i russi a Marbella hanno perfino un festival del cinema, con tanto di tappeto rosso. Andato in scena per la prima volta lo scorso gennaio, con otto film in concorso, il suo obiettivo è fin troppo chiaro: che i residenti stranieri si godano del loro cinema in riva al mare e che gli spagnoli imparino ad apprezzarlo. Alla sua prima edizione il Marff ha già accreditato una decina di testate moscovite. Per il photocall, poi, hanno sfilato diverse star del Cremlino, come gli attori Youriy Stoyanov, Andrey Merzlikin, Alena Babenko, Irina Bezrukova, Louiza Mosendz o Svetlana Ivanova.
Messo a punto il panem et circenses in salsa russa, c’è chi ha pensato anche ai momenti di raccoglimento. Così la Costa del Sol potrebbe contare a breve di due templi per il culto ortodosso. Il progetto di Marbella è già a buon punto. L’amministrazione comunale ha ceduto alla fondazione Iniciativa Ortodoxa un terreno di circa 2.500 metri quadri per costruire una chiesa. Serviranno dai due ai tre milioni di euro, ma il denaro sarà recuperato grazie alla beneficenza e alle donazioni private. In base ai calcoli fatti dalla fondazione tutto sarà pronto per il 2015.
Anche a Benahavís, a sud del lussuoso complesso de La Zagaleta, esiste un altro progetto simile. Di questo però si occupa la Fundación Russian Imperial House. E visto il nome altisonante, di certo non ci sarà bisogno di chiedere denaro ai fedeli.