di Amedeo Balbi
Onestamente, sulle prime ho trovato sorprendente l’improvviso interesse della stampa (e di quella italiana, a maggior ragione) per l’interpretazione della gravità proposta da Erik Verlinde. Intanto, perché si tratta di roba non nuovissima (c’era un articolo su ArXiv a gennaio scorso) e poi perché l’argomento è estremamente tecnico.