Un ciclista del Sud in Maglia Gialla al Tour de France: un evento da celebrare e sottolineare con orgoglio, soprattutto alla luce della sua “rarità”. Vincenzo Nibali, ventinovenne ciclista messinese, è riuscito in questa impresa dai tratti quasi “storici”, imponendosi nella seconda tappa del Tour, partito quest’anno dall’Inghilterra. Una vittoria di personalità quella di Nibali nella tappa lunga 201 chilometri da York a Sheffield, con nove salite e nove gran premi della montagna che hanno reso ancor piùimpervio il tragitto. Eppure Vincenzo Nibali è rimasto in attesa, riuscendo a beffare i grandi favoriti della vigilia, Froome e Contador su tutti. A due chilometri dal traguardo Vincenzo Nibali ha salutato tutti, ed è partito in velocità: nessuno è riuscito a stargli dietro e, così, ha tagliato il traguardo della tappa per primo.
Lo “squalo dello Stretto” è il suo soprannome e, in questa occasione, ha dimostrato quanto sia appropriato. Come uno squalo ha atteso sornione che le “prede” (gli avversari) tirassero davanti e, poi, quando il gruppo si era quasi fermato lui è partito, cogliendo l’attimo perfetto e riuscendo a realizzare quel “qualcosa di sorprendente” al quale aveva accennato alla vigilia del Tour de France, affermando che solo con un effetto a sorpresa avrebbe potuto battere i grandi favoriti Contador e Froome. L’effetto che trapela, dunque, è la sua dote di “lucido e scaltro calcolatore”, ma in questo caso sono da intendersi in un’accezione totalmente positiva: ed ecco che, al momento di salire sul podio e di indossare la maglia gialla, Vincenzo Nibali si scioglie in un pianto liberatorio di gioia e di emozione. D’altronde, era da cinque anni che un italiano non vestiva la maglia gialla del Tour de France, dai tempi in cui Riccardo Nocentini nel 2009 riuscì a portarla per otto tappe e poi finì la corsa in quattordicesima posizione.
Vincenzo Nibali dove può arrivare? Sulla carta, potrebbe giungere ben più lontano e, per questo, bisognerà prestare attenzione già alle prossime tappe, anche se per ora appare prematuro trarre conclusioni affrettare. Meglio restare sornioni e attendere il miglior momento, quello propizio e solo allora attaccare: Vincenzo Nibali in questo si è dimostrato già un campione.