Nichi Vendola by Luca Peruzzi
Ciò che si rimprovera politicamente a Vendola non è di non aver risolto il caso ILVA e il suo tragico e forse inestricabile intreccio che si trascina da decenni tra la salute delle persone, le esigenze strategiche dell'industria nazionale, il diritto al lavoro, la non economicità (che richiederebbe comunque investimenti talmenti elevati da costituire oggi solo un miraggio) della messa a norma della produzione ma di aver scelto di navigare a vista, spacciando per risolutivi interventi ambientali solo di facciata e perseverando in un complice servilismo nei confronti dei Riva, cedendo al loro ricatto così come aveva ceduto al ricatto del PD imbarcando nella propria giunta i ras locali Tedesco e Frisullo. Invece di tentare di dare un'immagine decente alla casa nascondendo la polvere (cancerogena) sotto il tappeto, Vendola (Presidente della Regione Puglia dal 2005) avrebbe dovuto far esplodere il bubbone ben prima della magistratura, denunciando con trasparenza e onestà la propria impotenza, facendone una questione nazionale e costringendo il Governo a farsi carico della questione. E mettendo comunque al primo posto la salute dei cittadini come bene irrinunciabile. La sinistra che ha perso il coraggio di violare le colonne d'Ercole erette dal capitalismo come limite invalicabile dell'azione politica, che accetta la subalternità al potere economico e finanziario, che non è più capace di essere radicale e rivoluzionaria nemmeno nel linguaggio è la sinistra che si è condannata alla marginalità e al fallimento.