Sam ha quasi sedici anni e vive a North London con una mamma giovane e single, che a volte si trova fidanzati strazio, ma è comprensiva e non ostacola la passione del figlio per lo skateboard. Finalmente per Sam le cose sembrano girare bene, con i genitori, a scuola e con le ragazze. Da un po’ sta uscendo con Alicia, una di quelle di cui ci si innamora esattamente dopo due secondi. Forse è arrivato il momento fatidico di fare sesso, ma lui sa che “fare sesso a quindici anni è una cosa grossa, se tua mamma ne ha trentuno”: la sfida allora diventa sfuggire al destino beffardo che incombe sulla sua famiglia… Ci riuscirà? A sostenerlo nell’impresa c’è un amico straordinario, anzi un eroe: Tony Hawk, “il J.K. Rowling degli skater”. Sam si confida solo con il suo poster in camera: Tony, con i suoi poteri speciali, riuscirà a fargli “vedere il futuro” e, forse, affrontare il presente. Il romanzo di formazione di Nick Hornby, tra fughe, salti nel tempo e colpi di scena, è in viaggio senza freni tra le curve dell’adolescenza, serio e scanzonato, spassoso e commovente.
Una piacevole scoperta per me quest’autore celebratissimo e conosciutissimo ma che non avevo mai avuto modo (e forse volontà) di leggere. Sicuramente leggerò altro di lui perché il suo particolarissimo stile scorrevole e ironico mi è piaciuto moltissimo.Questo libro è costruito attorno alla figura di Sam Jones, giovanissimo inglese, appassionatissimo di skateboard che vive con la giovanissima madre (di soli 31 anni) e sa di essere stato un clamoroso incidente giovanile dei suoi genitori. Nel momento in cui, per la prima volta, sente un primo sbocciare di interesse nei confronti di una ragazza, sa che dovrà stare attento a non ripetere lo stesso inghippo… Invece tutto va esattamente al contrario: per una sua piccola leggerezza, tutto precipita e si ritrova con la piccola fidanzatina, Alicia, incinta e per nulla intenzionata ad abortire. A Sam non resterà altro che fare che starle accanto e assumersi le sue responsabilità.
L’abilità dell’autore è quella di ricostruire i pensieri, le reazioni, le paure del protagonista. Non a caso sceglie di utilizzare il discorso in prima persona del narratore interno, ma sembra quasi che Sam instaura un discorso diretto con il lettore che gli comunichi tutti i suoi sentimenti. Nel fare ciò Hornby è stato abile a farci capire la reazione del ragazzo che prima cerca, ingenuamente, di fuggire dalle responsabilità e poi si lascia per un po’ trascinare dagli eventi, guardando tutto con il suo occhio stralunato.
Compagno della sua avventura e Tony Hawk, campione e mito dello skate, che la assiste con la sua presenza virtuale (il poster appeso nella cameretta) e gli dà consigli attraverso la sua oracolare autobiografia, oltre a consentirgli di guardare indisturbato nel proprio futuro.
Devo dire che il libro si legge appassionatamente e velocemente anche perché fino alla fine mi ero convinta che tutta la vicenda del bambino potesse essere una visione onirica e che non si ripetesse la stessa situazione in due genitori consecutive (Sam come i suoi genitori); invece è proprio tutto vero e l’autore intende farci capire che l’assunzione di una responsabilità come quella di un figlio non deve essere l’abbattimento di tutte le proprie ambizioni, nonostante le difficoltà, soprattutto per un sedicenne.
Scritto da millecuori alle ore 19:29 del giorno: martedì, 08 febbraio 2011