Insomma... forse è ora che vi dica qualcosa in più. Non potendo trascrivere la trama del libro in uscita (no spoiler!) mi sbottono su Dove Oggi è Già Domani.
La scorsa settimana (qui il post) ho fatto un po' la misteriosa riguardo al libro di Nicola e visto che alcuni lettori mi hanno chiesto in privata sede quale sarebbe l'elemento paranormale di cui vi ho accennato, ho deciso di dirvelo per due motivi. 1) credo che possa destare la curiosità di molti 2) non è un vero spoiler. Mi spiego. Il romanzo inizia come un giallo, ma è chiaro fin da subito che c'è qualcosa che va oltre la logica comprensione. Nicola poi non scomoda maghi, folletti, o sensitivi - ok, l'elemento fantastico c'è, ma fino a un certo punto - rafforzando invece una teoria scientifica che arrovella la mente di molti studiosi da oltre un secolo. Adesso se volete sapere qual è cliccate qui sotto, al contrario, se preferite immergervi nella storia ignari di tutto, proseguite oltre ;)
In Dove Oggi è Già Domani si parla del Multiverso; le teorie formulate negli anni (per non dire nei secoli) sono veramente tante e Nicola si è impadronito di un'ipotesi intorno alla quale ha sbrogliato i fili di una trama forse più drammatica che misteriosa. Il lettore intuisce ben presto che non avrà a che fare con indagini poliziesche e aule di tribunali, ma con una domanda... fin dove saremmo disposti a spingerci per non provare più dolore? Alcune cose possono ritornare al loro posto? Il destino è davvero ineluttabile?
Ricordate Multiversum (qui la recensione) di Leonardo Patrignani? Mi aveva affascinato tantissimo ancora prima di leggerlo, anche se poi, la delusione c'è stata. Troppo infantile, troppo inverosimile e non per i mondi paralleli (quella è paradossalmente la parte più credibile), ma per come i due protagonisti - adolescenti! - si comportano.Dove Oggi è Già Domani è una storia decisamente più matura e saranno solo una serie di rovinosi lutti a spingere i personaggi ai confini della realtà...Altro paragone.
Avete presente Antipodi (qui la recensione) di Raffaele Napoli? Anche questo è il classico libro che sembra un giallo, ma non lo è. In molti lettori mi hanno detto che l'elemento surreale che interviene per spiegare il decorso degli eventi ha il sapore della fregatura e... no, per me non è stato così. Forse la stessa affermazione si potrebbe fare per il libro di Nicola, ma leggendolo con attenzione sono tanti i dettagli che vi daranno a intendere la verità. Quindi no, nessuna fregatura, almeno non dal mio punto di vista, anche perché... avete letto bene il titolo? Non vi ha rivelato già qualcosa? E poi vi assicuro che di Multiverso non si parlerà solo nelle ultime pagine, ma moooolto prima.
Credo di aver detto tutto. Anzi, vi ho detto così tanto che adesso sarà un problema incuriosirvi a dovere con la recensione, ma se volete sapere ancora qualcosa su Nicola e sui suoi libri, leggete la presentazione che Gianluca Morozzi ha scritto per Solo il Vento lo Ascoltava. Io l'adoro!
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Poteva andare sul sicuro, come fanno in tanti. Poteva inventarsi un commissario, che tanto i commissari vanno sempre di moda. Belloccio, magari, romantico, con un triste passato, attaccato alla bottiglia, innamorato di una donna irraggiungibile, concupito da altre mille donne, severo ma giusto con i malfattori.
Oppure poteva scrivere una trilogia sui vampiri. Anche i vampiri vanno sempre di moda.
In ogni caso, avrebbe potuto farsi etichettare in un genere. I librai avrebbero saputo dove metterlo, dove collocare i suoi libri, senza doversi interrogare.
Invece, ha scelto di diventare un genere a se stante. Che genere fa Palahniuk? Il genere Palahniuk. Che genere fa Christopher Moore? Il genere Christopher Moore.
Così ha messo insieme tante cose diverse, Doctor Who, fantascienza, horror, un po' di Fringe, il mistero che ti stravolge le vite, che ti stravolge i pezzi sulla scacchiera.
E ha fatto una cosa che lo rende simile a nessuno.
Perché è davvero una cosa da scrittori sfigati, voler essere uguali a tutti gli altri.