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Nicolas e i suoi genitori

Creato il 08 giugno 2011 da Giuseppe Armellini
Nicolas e i suoi genitoriLa leggerezza fatta pellicola. E' davvero difficile trovare in questi ultimi anni un film così delicato, divertente, garbato e innocente come Le Petit Nicolas. La sensazione che si prova guardandolo è difficile da descrivere, sembra di star sopra una nuvola per quanto vola alto sopra le nostre preoccupazioni ed è soffice e puro. Ne Le Petit Nicolas il male non esiste, non esistono i problemi, non ci sono spigoli, il mondo è incantato perchè non racconta il nostro mondo, quello vero, ma quello visto dagli occhi dei bambini, specie del protagonista, Nicolas, un 9enne dalla grandissima immaginazione che si mette paura perchè crede che la madre sia incinta e lo abbandoni nel bosco una volta nato il fratellino.
Le Petit Nicolas è lo splendido Les Choristes che incontra Amelie. Prende il mondo del primo (e non è un caso che ci sia, proprio in una scena di coro, un cameo di Gerard Jugnot, l'indimenticabile professore di musica Mathieu) e lo racconta nella maniera incantata del film di Jeunet fin dalla presentazione, spassosissima, dei piccoli protagonisti. Non ci sono tragedie familiari o situazioni particolarmente difficili o, se ci sono, è così alta la leggerezza con cui vengono raccontate che non te ne accorgi neanche. I piccoli attori sono tutti splendidi, tra tutti mi piace ricordare Victor Carles nel ruolo di Clotaire, il bambino destinato quasi sempre alla punizione. Il suo viso ha qualcosa di magico, mi ha riportato agli indimenticabili volti dei nostri bimbi della grande epoca neorealista. La regia è ottima, l'ambietazione negli anni '50 favolosa e non mancano neanche le trovate grafiche. Il divertimento è assicurato (visite mediche-pozione della forza) e raggiunge il suo apice nella fantastica scena della cena col datore di lavoro. La struttura alla fine è quella classica della commedia degli equivoci per la quale agli occhi di Nicolas ogni cosa che gli accade è intepretata in maniera errata.Quello che sorprende, ripeto, è l'assenza totale di intenti moraleggianti o di scene leggermente più serie o impegnate. No, Nicolas e i suoi amici vedono il mondo dal basso dei loro 9 anni e il mondo, a quell'età e a quell'altezza, è e deve essere un mondo spensierato. Per questo è impossibile attaccare il film, reputarlo falso o troppo idealizzato, dato che non racconta la realtà. E il Cinema, da che mondo è mondo, ha sempre avuto questa magia, non raccontare la realtà e farci stare, per un'oretta e mezzo, sopra una nuvola.
(voto 8)

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