Nicolò Parsenziani nasce a Milano nel 1987. Dopo aver frequentato il liceo artistico, decide di iscriversi alla facoltà di architettura del politecnico di Milano. Da sempre, in sé cova la voglia di capire, di capirsi. È per questo che decide di iniziarsi alla fotografia: una terapia, una sorta di percorso analitico. Da qui in poi, sarà tutto più facile: un linguaggio personale, un linguaggio inedito da applicare alla fotografia di moda. Il suo lavoro, però, per quanto personale, segue un percorso il cui schema è molto rigoroso: trae ispirazione, infatti, da alcuni dei fotografi contemporanei più acclamati. Parlando con Nicolò, ci ha menzionato personalità illustri, ma la nostra attenzione si è soffermata in particolare su Bharat Sikka, fotografo indiano classe 1973.
Il lavoro di Sikka inizia in India, dove muove i primi passi prima di trasferirsi a New York per laurearsi in fotografia alla prestigiosa Parson’s School of Design. Photo-Star acclamatissima, Sikka confeziona lavori a metà strada tra la fine art e il reportage: un’esplosione di colore e formati extralarge che raccontano un’India fatta di folle oceaniche, ricchi borghesi, o anche solamente la sua famiglia. Un’interpretazione personale del suo Paese, che vive la perenne dicotomia tra tecnologia imperante e povertà allarmante. Nicolò studia Sikka, ne apprende il metodo e ne coglie gli aspetti essenziali: in fondo, la frenesia di Milano è in perenne oscillazione tra la tradizione borghese e la frenesia modaiola della città più europea d’Italia.
Nicolò propone una visione del tutto inedita del corpo, senza metterne in evidenza presunte deformità o irregolarità: il corpo è funzionale alla moda, non un semplice gruccia dove appendere un capo. Il volto, visibile o meno, è spesso protagonista dei suoi lavori e racconta un vissuto fatto di emozioni. Una lacrima, un volto immobile, labbra serrate: un silenzio che racconta un tumulto interiore.
Un approccio alla moda colorato, senza pose o costrizioni, i cui l’abito non sia elevato a uno stato etereo o ultraterreno, ma assuma la funzione di elemento chiarificatore della composizione. L’abito, assieme a chi lo indossa, fanno parte di uno specifico linguaggio che Nicolò adotta per raccontare il proprio universo e la propria sensibilità. La moda non dev’essere suprema e a sé stante, deve parlare all’interlocutore e suscitare in lui le più disparate emozioni.
Nonostante la giovane età, Parsenziani vanta numerose pubblicazioni e concorsi. Il suo percorso è iniziato da poco, ma sta già muovendo i primi passi verso una fama consolidata e meritata. Non crediamo sia presto, dunque, annoverarlo tra le nuove leve della fotografia italiana e internazionale. Con un augurio, quello di non perdere mai la spontaneità e lo sguardo curioso con cui sa cogliere benissimo l’essenza delle cose.
Andrea Pesaola