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Niente compleanno per il boia delle Fosse Ardeatine

Creato il 29 luglio 2013 da Laperonza

 

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Non è affatto legittima la festa di compleanno per il centesimo genetliaco di Erich Priebke come dice il suo legale. Non è legittima perché Priebke è un ladro di vite e ogni istante che vive lo deve alle sue vittime. Sono sempre stato contrario alla pena di morte e continuo ad esserlo. Ciononostante Priebke il macellaio, l’assassino, il carnefice, l’incarnazione umana del male, non può e non deve festeggiare. Può vivere la sua miserabile vita fino ai cent’anni che ha compiuto ma non ha nulla da festeggiare. Ogni istante che vive deve solo esprimere dolore e rimorso per ciò che ha fatto.

Per il fatto stesso che, a quanto pare, non prova né l’uno né l’altro visto che mai si è dichiarato pentito, abbia almeno la decenza di non festeggiare, di non far sapere al mondo quanto è contento di aver vissuto i suoi miserrimi cento anni in barba a donne, uomini e bambini che, invece, per sua mano non ne hanno vissuti nemmeno una piccola parte.

È nella sua casa, il carnefice delle Fosse Ardeatine, e questo è già una grande magnanimità nei suoi confronti. È nella sua casa, può ricevere i suoi cari, può vivere i suoi ultimi giorni nell’agio dell’uomo sostanzialmente libero. Non si azzardino, allora, i parenti a presentarsi al suo uscio con bottiglie di champagne per festeggiare. Non si oda un suono da quella porta che possa far pensare a momenti di gioia.

Viva pure i suoi attimi di serenità, se ne è capace, Erich Priebke, ma lo faccia in silenzio, per rispetto verso le sue vittime, verso i loro parenti, verso il mondo civile ancora capace di provare sentimenti. Se non è capace, Erich Priebke, di provare rimorso provi almeno a rispettare la memoria, nel silenzio, senza torte, candeline, tappi che saltano.

Luca Craia


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