Niente di importante, niente di urgente.
Niente di che.
Nascere.
Conseguire una serie di funzioni fisiologiche.
Sbagliarsi, indovinare, piccole soddisfazioni.
Conoscere la morte da vicino: un freddo cadavere, una veglia infinita.
Cercare il sole con tutte le proprie forze.
Ciò che conta, dicono, è il percorso.
Incontrare la donna che decidi di amare.
Amarla.
Amarla.
Amarla.
Come uno stupidoscioccoostinatocretino.
Amare ogni centimetro della sua pelle.
Sentirsi come in certe canzoni che prima dicevi che erano banali.
E perdere tutto.
E dover ricominciare.
Per poter raccontare qualche altra cosa.
Ma dentro resta una malattia, una morte, un graffio.
Sentimenti dai quali non ci si redime.
Amarla,amarla,amarla.
Quando il mondo sarà finito, e non ci sarà più nessuno, non ci sarà più nemmeno lei
Tu sarai ancora lì.
In un grande cosmico caos di Nulla
Tu Ami Lei.
E come un dio
la crei, e le crei un mondo,
è la genesi e l’apocalisse
di ogni tuo respiro.
Amarla, oltre l’eternità.
Fino al punto estremo:
tentare di non amarla più.
Da un altro mondo
A Lei
che forse un giorno capirà