L'attività di ricerca di ordigni esplosivi è fondamentale in zone di guerra. Non solo: in caso di rischio di attentati terroristici o di stampo criminale, è sempre importantissimo rilevare per tempo la presenza di bombe e di materiale pericoloso.
L'esercito americano è in grado, tramite gli ultimi ritrovati della tecnologia, di rilevare soltanto il 50% degli esplosivi nascosti in Afghanistan e Iraq per lo più costituiti da ordigni artigianali costruiti con materiali di recupero. E se consideriamo che, nei primi otto mesi del 2010, gli attacchi a base di esplosivi sono stati 1.062 nel solo Afghanistan (in crescita dagli 820 dell'intero 2009), ci rendiamo conto della proporzione del problema.
La DARPA lo sa, e ha speso negli ultimi anni non milioni, ma miliardi di dollari per perfezionare le tecnologie di rilevamento degli esplosivi. Si è passati da nasi elettronici al test di api anti-bomba, fino ad arrivare all'utilizzo di droni volanti in grado di rilevare presunte minacce esplosive. La spesa di questa ricerca? Circa 19 miliardi di dollari a partire dal 2004.
Ma, nonostante i progressi della tecnologia, il miglior rilevatore di esplosivi è un vecchio "strumento" biologico che spesso viene sottovalutato: il naso di un cane. Secondo il generale Michael Oates, comandante del Joint Improvised Explosive Device Defeat Organization americano, "I cani sono i miglior detector".
Ed è vero: dal 50% degli esplosivi scoperti attraverso gli ultimi ritrovati della tecnologia, si sale all'80% quando vengono messi in campo i cani.
Il problema è che i cani se ne fregano altamente di tutta la tecnologia che possiamo mettere in campo. Sono stati e rimangono i migliori nel rilevamento degli odori, e ci sono ben poche alternative, se non nessuna, valide quanto il naso del miglior amico dell'uomo.
Nel 1997 venne istituito un programma di ricerca, il "Dog's Nose", con il quale la DARPA proponeva lo sviluppo di uno "sniffer" tecnologico che potesse emulare le prestazioni di un cane. Ma, fino ad ora, nessun risultato affidabile e sensibile quanto il naso di un cane.
E dopo una spesa pari ad una manovra finanziaria, alla DARPA ci si rende finalmente conto che non si può sostituire un cane nella ricerca di esplosivi. "Quindi, al posto che continuare una ricerca potenzialmente futile" dice Oates, "il JIEDDO sta ora raccomandando altre vie, non tecnologiche, per il rilevamento di ordigni esplosivi improvvisati, come un addestramento migliorato ed una profonda comprensione del territorio sociopolitico locale, in cui il numero di chi posiziona questi ordigni sta crescendo più velocemente del ritmo di lavoro dei militari".
Per cosa si sono spesi quei quasi 20 miliardi di dollari, quindi? Per diversi progetti, che hanno però mostrato di avere un impatto inferiore all'impiego dei cani. Eccone alcuni:
- Droni volanti in grado di localizzare chi posiziona ordigni esplosivi
- Team forensi in grado di rintracciare i bombaroli attraverso le impronte digitali trovate sugli elementi degli ordigni esplosivi
- Disturbatori radio per interrompere o interferire con i segnali dei detonatori
- Vehicle and Dismount Exploitation Radar, che tiene sotto controllo target in movimento dal cielo (costo: 22 milioni di dollari)
- Vehicle Optics Sensor System (prezzo: 51 milioni), una telecamera notturna e diurna montata su 538 veicoli in grado di localizzare ordigni esplosivi e chi li posiziona
- Monitoraggio Radar e Video (17 milioni), una rete capillare per tenere sotto controllo i kamikaze ai checkpoint
- WolfHound (15 milioni), un sistema per localizzare periferiche di comunicazione
- Devil Pups, picoli robot per la manipolazione di ordigni esplosivi (5 milioni di dollari)
- Metal detector tascabili (16 milioni di dollari)
- Counter-IED Operation Integration Center, organismo che fa anche formazione socio-culturale per addetsrare le truppe a rilevare più efficacemente le posizioni in cui potrebbero essere piazzati esplosivi, e a valutare gli scenari a rischio (367 milioni di dollari).
Le cifre sono spesso molto alte, ma il Congresso si domanda ancora oggi dove siano finiti tutti i quasi 19 miliardi di dollari. La cosa che fa ancora più arrabbiare è il fatto che i risultati non siano coerenti con le aspettative; e spendere denaro, tanto denaro, senza avere successo farebbe irritare chiunque.
Il problema che si aggiunge all'inefficacia di questi sistemi e al denaro speso, è rappresentato dal fatto che gli incidenti con ordigni esplosivi improvvisati stanno aumentando: nei passati sei mesi l'esercito americano è incappato, in media, in 273 incidenti con ordigni in tutto il mondo, ESCLUDENDO Iraq e Afghanistan.
Inutile dire che molti di questi e altri progetti sono stati terminati, essendo risultati fallimentari. Altri invece proseguono, ma costantemente in competizione con il cane, che per ora fornisce i miliori risultati sul campo.
$19 Billion Later, Pentagon’s Best Bomb-Detector Is a Dog
Pentagon Bomb Squad Backs Super Snipers, Mini-Bots, Secret Spy Tech