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NIETZSCHE, ATTUALITA’ DI UN INATTUALE #filosofia #società #valori

Creato il 13 aprile 2014 da Albertomax @albertomassazza

nietzsche marx freud

Lui l’aveva sempre detto d’essere postumo, d’essere inattuale e i fatti gli hanno dato ragione, anche se non si può dire che gli sia stato pienamente riconosciuto. Si, perché se é vero che negli ambienti accademici Nietzsche è di gran lunga il filosofo più seguito e commentato, fortuna che si è fatta strada anche tra i non addetti ai lavori,  non altrettanto si può dire sulla sua capacità di permeare le strutture della società contemporanea. Eppure, gli altri due maestri del sospetto, Marx e Freud, pur non avendo mai goduto di altrettanto successo accademico ed extra accademico, hanno esercitato una profonda influenza sulla politica e sulla società. Le teorie di Marx sono alla base di gran parte delle conquiste dei lavoratori; non potrebbe nemmeno immaginarsi il welfare delle più avanzate democrazie senza l’apporto del padre del comunismo. Freud, dal suo canto, ha rivoluzionato l’approccio ad ogni disciplina, dalla politica alla scienza, dall’arte allo sport; anche il tener conto, da parte dell’amministrazione della giustizia, dei condizionamenti ambientali nel comminare una pena, è un atteggiamento figlio degli studi freudiani.

Ma perchè, pur godendo di una simpatia più unanime, dentro e fuori le università,  il pensiero di Nietzsche non è riuscito ad aprirsi una breccia nelle strutture della società contemporanea? Io credo che la ragione sia da ricercarsi in due direzioni. La prima è data dal carattere asistematico dell’opera nietzscheana e dal suo ostentato e orgoglioso negarsi alle masse. Nietzsche costringe il suo lettore a un percorso interiore individuale, portandolo a una presa di coscienza personale della mistificazione che si nasconde dietro ai valori costituiti. Anche Marx e Freud hanno minato le fondamenta dei valori costituiti, ma la portata sociale delle loro teorie ha consentito il loro utilizzo nella società contemporanea, senza per questo doverne sovvertire l’ordine, ma lasciando la possibilità allo status quo di rinnovarsi, attraverso concessioni che andassero nella direzione delle nuove prospettive proposte dai due pensatori. Viceversa, e siamo alla seconda direzione, l’applicabilità di Nietzsche al sistema sociale non può prescindere dal totale sovvertimento dei valori su cui si regge lo stesso.

Non c’è nulla di progressivo e di graduale nel filosofo dello Zarathustra, ma un prima e un dopo che finora si è manifestato solo nell’animo dei suoi milioni di lettori. Nonostante la conclamata attualità e validità delle sue intuizioni, nonostante l’aura profetica meritatamente guadagnata, nonostante il fascino esercitato su un numero sempre crescente di lettori, la società contemporanea non farà mai una concessione alla sua prospettiva, per il semplice fatto che la più piccola infiltrazione nietzscheana aprirebbe una crepa destinata irrimediabilmente e repentinamente a far crollare tutto il sistema. Per far si che il pensiero di Nietzsche possa avere un’applicazione pratica nel sistema sociale occorrerebbe che i suoi numerosi lettori facessero un ulteriore sforzo verso il raggiungimento dello spirito libero, dell’oltreuomo, si coordinassero e sostenessero una lotta dialettica senza quartiere contro la mistificazione e l’ipocrisia dei valori e degli ideali su cui si regge questo sistema da oltre duemila anni. Il vulnus in progressiva dilatazione tra la pedissequa rappresentazione dei valori e la loro perdita di credibilità offre spiragli affinché si possa realizzare questa definitiva profezia di Nietzsche.



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