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Nigeria. Shell paga risarcimento da 95.5mln€ ai pescatori di Bodo

Creato il 03 maggio 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

petrolio_fiumedi Giacomo Dolzani

Dopo tre anni di battaglie legali è stato raggiunto un accordo tra il colosso anglo olandese degli idrocarburi, Royal Dutch Shell, ed i pescatori della città di Bodo, situata sul delta del fiume Niger, nel sud della Nigeria.
Nel 2008 infatti, una perdita di greggio dall’oleodotto Bomu-Bonny ha generato due vaste macchie di petrolio, le quali hanno inquinato le acque ed il territorio circostante, danneggiando gravemente l’intera economia della regione, fondata quasi unicamente sulla pesca, rischiando di ridurre alla fame migliaia di persone.
Ora Shell, con la mediazione dei rappresentanti delle Nazioni Unite, oltre ad accollarsi le spese perla bonifica dell’area, ha accettato di versare una somma di 70 milioni di euro, da spartire tra gli oltre 15.000 abitanti coinvolti, ossia quasi 3.000 euro a persona, da aggiungere ad altri 25.5 milioni messi a disposizione per opere utili all’intera comunità locale.
Questo non è però che uno dei rari casi in cui viene riconosciuto un risarcimento in favore delle popolazioni danneggiate dalle attività delle multinazionali; il problema dell’inquinamento in tutta la regione del Delta del Niger è infatti una questione lungi dall’essere risolta, anche se da sempre denunciata sia dalle organizzazioni ambientaliste che dalle Ong che si occupano dei diritti delle comunità che abitano quei luoghi.
Le perdite di greggio dalle migliaia di chilometri di oleodotti che attraversano il paese, derivanti anche da atti di sabotaggio compiuti dai ladri di petrolio, unite alla pratica del gas flaring, hanno infatti portato ad un disastro ambientale che ha annientato sia il settore della pesca che quello dell’agricoltura in vaste aree della Nigeria, portando ad una gravissima crisi umanitaria ed alla nascita di gruppi armati, come il Mend (Movimento per l’Emancipazione del Delta del Niger), che combattono per la liberazione della regione dalle società petrolifere.

da Notizie Geopolitiche



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