Per esistere mi basta succhiare le energie vitali delle persone quando dormono.
Entro nelle stanze degli ospiti del Nightfall Motel tramite gli incubi. A volte ci faccio l’amore, fingendomi il loro partner che si risveglia nel cuore della notte in preda all’eccitazione. L’energia che deriva da un rapporto sessuale è molto forte e mi sazia per un bel po’. Nessuno se ne accorge mai. Le mie vittime si svegliano molto stanche e senza forze, come se non avessero dormito bene e danno la colpa a un mal di testa o agli eccessi della serata.
Ho rinunciato al sangue da molto tempo. Da allora appaio in questa mia veste di vecchio. Cerco un centro di energia facile a cui attingere e un posto protetto dove stare. Mi sono installato al Nightfall Motel tre anni fa. Ci ero già stato una volta con il mio vecchio servo. Il posto mi piacque da subito. Poi una notte siamo tornati, abbiamo preso una camera per due notti.
Durante la prima notte ho divorato il mio vecchio servo. Ne ho bevuto ogni goccia di sangue e ne ho mangiato completamente il corpo, senza lasciarne traccia, non volevo creare uno schiavo vampiro. Avevo già scelto Freddy Ciccione come nuovo servo e da quella notte la sua mente fu mia per sempre.
Per succhiare l’energia devo farlo materialmente, non basta entrare nei sogni dei mortali. Devo esse presente con il mio corpo fisico. La notte mi posso trasformare in mosca o in altri piccoli animali, per spostarmi senza essere visto. Quando facevo parte della ciurma di vampiri del Maestro Leviathan tenevamo sempre le nostre fattezze reali. Ma qui al Nightfall Motel ho bisogno di più discrezione. Altrimenti dentro alla ragnatela che ho teso attorno al mio territorio di caccia non capiterebbero più ignare prede.
Mi trasformo in una mosca e volo nella stanza numero 12. Entro dentro l’orecchio dell’uomo. Entro nel suo sogno. Lo vedo che sale le scale di una casa, probabilmente la sua. Prendo possesso del suo sogno e lo trasformo in un incubo. La scala non porta più da nessuna parte, né in salita né in discesa. Lo lascio che non trova più la via d’uscita, continua a salire e scendere una scala infinita come in un disegno di Escher. Si dispera, arranca. Ho intrappolato la sua mente nell’incubo da cui non si potrà risvegliare fino a quando non lo deciderò io. Volo sull’orecchio della donna che dorme di fianco e entro anche nel suo sogno. La sveglio e mi impadronisco della sua mente, crederà di continuare a sognare e invece il suo corpo è sveglio e cosciente. Prendo la mia forma umana e comincio a sfilarle le mutandine. Sognerà che sia il suo uomo che abbia voglia di fare l’amore.
Invece sono io, Morgan il vampiro, che le succhio l’energia.
La lascio sul letto esausta, in un bagno di sudore. Domani avrà un forte mal di testa. Libero la mente del suo compagno accompagnandolo ai confini dell’incubo. Mi mostro sotto forma di un suo parente che gli indica la fine della scala. Lo porto davanti alla porta di uscita dall’incubo. Esco dai loro sogni, mi trasformo di nuovo in mosca e volo fuori dalla stanza. Torno nella mia cabina in portineria.
Sono sazio. La notte è ancora fonda. Suonano al citofono del cancello del Motel. Apro la sbarra e arriva un’auto con dentro un tizio, da solo. Mi guarda in silenzio, come se aspettasse qualcosa. Gli chiedo i documenti per una stanza. Lui agita una mano infastidito, ‘non voglio una stanza’, dice, ‘sono un amico di Freddy Ciccione. Lo può chiamare? Ho provato al cellulare ma è spento. Si deve essere addormentato quello stronzo e io non ho nessuna intenzione di tornare indietro dopo tutta la strada che mi sono fatto per venire qui’. Guardo lo sconosciuto. Sembra deciso a far sul serio. Alzo la cornetta e chiamo il Ciccione nella sua stanza.
Continua Venerdì 19 Ottobre: 4/12 LA CISTERNA DEL TEMPO