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C'era una volta un bambino di circa 8 anni, non un bambino come tutti gli altri, un bambino solo, rifiutato da amici e parenti, un bambino con una mente strana e a tratti inquietante. Il suo nome era Steven, e viveva incubi terrificanti la notte, ma allo stesso tempo talmente reali da non distinguerli dalla vita vera. Steven pian piano vive sempre più nei suoi incubi e dei suoi incubi, angosciato da una enorme vedova nera onnipresente, si rinchiude nella propria oscurità e crescendo diventa un assassino psicopatico.
Non è la trama di un romanzo, e nemmeno di un film horror, bensì di un grande album di 36 anni fa. Un concept album per l'esattezza, uno dei primi, se non il primo in assoluto, a raccontare qualcosa di così terrificante e a tratti depravato. Un album come questo non può che portare la paternità di sua oscurità Alice Cooper, e ovviamente avrete già capito che sto parlando di "Welcome to my nightmare", primo album da solista di Alice, nonchè uno dei suoi migliori a livello artistico, un album molto teatrale, quasi un musical tanto è forte il richiamo dei pezzi al lato visivo e narrativo, e che nel 1975 riscosse non pochi consensi da pubblico e critica. Perchè parlare di "Welcome to my nightmare"? Perchè Alice ci ha riprovato, e il risultato è da pochissimi giorni nei negozi di dischi.
L'idea è arrivata dal produttore Bob Ezrin in occasione del trentesimo anniversario dell'album, ed Alice ha ricontattato i suoi vecchi musicisti, collaboratori ed ex componenti della Alice Cooper band, con cui nell'estate del 2010 prova e registra una prima bozza di tre canzoni scritte a quattro mani con Bob Ezrin. Nel giro di meno di un anno poi prende forma l'intera storia, il filo conduttore indispensabile per fare di un album un concept, e per inciderle Alice e Bob chiamano a rapporto una lunghissima lista di artisti, di generi e capacità tecniche anche diametralmente opposte, si va da nomi del hard rock e del metal come Rob Zombie o Neal Smith, passando per il punk rock di Jimmy De Grasso, il glam rock di Keri Kelli, il country di Vince Gill, fino alla dance e al pop di Ke$ha, e nel mezzo un vero e proprio plotone di artisti....
Alice si dice felice di questo nuovo album, e parlandone lo descrive come "Un nuovo incubo, ancora più terrificante del primo", ma il risultato di questa macedonia di generi è talmente fuori da ogni tipo di schema che rischia di deludere chi ama l'Alice Cooper di "Trash", e forse, ma non troppo, anche chi ha amato "Welcome to my nightmare", l'originale.... Se possibile questo secondo capitolo risulta ancora più teatrale del suo predecessore, tanto che a un primo ascolto pare di sentire la colonna sonora di un film, e questa parte è decisamente riuscita. Quella che forse riesce poco, se non ad un più attento ascolto, è quella che lo stesso Cooper chiamava "Sintesi di un'epoca". La partenza dell'album è chiaramente di ispirazione anni '70, e le forti venature del rock classico si sentono, poi però il suono vira, quasi seguendo una continua trasformazione cronologica della musica e, seppur mantenendo alcuni aspetti sintomatici del rock come i fulminanti assoli di chitarra onnipresenti, il sound dell'album muta pezzo per pezzo, persino con incursioni elettroniche, corali e di musica classica (che, questo Alice lo sa benissimo, se suonata nella giusta maniera può essere più inquietante di qualsiasi altra cosa).
Insomma, chi si aspettava un album cattivo e potente come "Trash" rimarrà probabilmente deluso, come delusi rimarranno i "puristi", quelli che leggendo del duetto con Ke$ha avranno detto "che schifo" a prescindere, e delusi rimarranno quelli che si aspettavano un ritorno dell'Alice Cooper anni '70. Ma in fondo tutto questo un senso ce l'ha, e necessita soltanto di un ascolto in più.... Alice ci sta dicendo che gli incubi dagli anni '70 ad oggi sono cambiati, e continueranno a farlo.... Nelle 14 tracce dell'album ritroviamo le paure di più di 30 anni fa, che però sembrano lì soltanto per passare il testimone alle paure di oggi, completamente diverse, ma non per questo meno efficaci.... La paura resta, ma cambia forma, per non farsi sconfiggere, per rimanere dietro l'angolo ad aspettare il nuovo Steven, una nuova marionetta da muovere a suo piacimento....
Non vi racconterò la storia di "Welcome 2 my nightmare", non vi dirò di quale incubo parla, sarebbe come rovinare il finale di un film, ma una domanda è d'obbligo: Cosa vi spaventa di più?....
Mettete il cd nel lettore, chiudete gli occhi e forse avrete la risposta....
Tracklist 1. I Am Made of You
2. Caffeine
3. The Nightmare Returns
4. A Runaway Train
5. Last Man on Earth
6. The Congregation
7. I'll Bite Your Face Off
8. Disco Bloodbath Boogie Fever
9. Ghouls Gone Wild
10. Something to Remember Me By
11. When Hell Comes Home
12. What Baby Wants (feat. Ke$ha)
13. I Gotta Get Outta Here
14. The Underture (Instrumental)
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