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Nightmares - Nightmares, incubi

Creato il 23 aprile 2012 da Robydick
Nightmares - Nightmares, incubi1983, Joseph Sargent.
I film del terrore ad episodi (i cosiddetti "omnibus") sono una mia grande passione. Una di quelle passioni che ti porta a vedere tutto quanto venga prodotto in questo ambito, tra alti e bassi e prodotti improponibili, ma con un "perché". Senza stare a scomodare i grandi classici del genere, quindi "Dead of Night" e i film di Freddie Francis (tra gli altri), poco tempo fa ho avuto occasione di rivedere questo "Nightmares" di Joseph Sargent, regista di una marea di film Tv ma anche di "Jaws-Revenge", che non rivedevo da molto, molto tempo.
Quattro episodi originariamente concepiti per la serie Tv "Darkroom", poi giudicati troppo "forti" per la televisione e impacchettati dalla Universal per una distribuzione cinematografica, dopo aver girato del materiale aggiuntivo. Quello che salta immediatamente all'occhio è una confezione di tutto rispetto, con una splendida fotografia a cura di Mario DeLeo e Gerald Perry Kinnerman e un cast comprendente Lance Henriksen, Emilio Estevez, Veronica Cartwright, Richard Masur e la stupenda Christina Raines (già incontrata da queste parti in "Hex") e, se in un film c'è Chistina Raines, non si può snobbarlo a prescindere. E' dunque con la bellissima Christina che si aprono le danze; l'episodio di cui è protagonista si intitola "Terror in Topanga" e vi si narra della gita notturna di una piacente mogliettina che proprio non ce la fa a restare senza sigarette. Quindi, nonostante gli ammonimenti del marito, esce per andare a comprarle. Peccato che nei dintorni si aggiri un temibile serial killer che ha già scannato un poliziotto. Ricorda molto l'incipit di "Urban Legend" di Jamie Blanks (1998) e il primo episodio di "Body Bags" di Carpenter-Hooper, con l'ambientazione alla pompa di benzina. Un episodio dignitoso, senza guizzi ma nemmeno soporifero (si nota l'originaria destinazione catodica) nobilitato pure dalla presenza di William Sanderson e Anthony James.
Emilio Estevez è protagonista del secondo episodio, "Bishop of Battle", in cui interpreta un giovane amante di video games completamente schiavo della sua passione. Suo scopo nella vita è infatti quello di completare tutti i livelli di un gioco antesignano dei così chiamati "sparatutto", "Bishop of Battle" appunto (che parla con la voce di James Tolkan), tanto da entrare abusivamente, di notte, nella sala giochi per realizzare il suo proposito. Naturalmente si ritroverà a dover combattere realmente con i nemici elettronici che, letteralmente, saltano fuori dall'apparecchio. L'episodio più costoso del lotto, che si avvalse delle animazioni stile "Tron" generate tramite ACS1200, divertente ed esploitativo, con la musica dei Fear in sottofondo e la partecipazione di Moon Zappa.
L'episodio "The Benediction" può sfoggiare un'intensa interpretazione del grande Lance Henriksen, nel ruolo di un prete in crisi con la fede, che viene inseguito e minacciato da un pick-up che sembra provenire dritto dritto dagli inferi. Fortemente derivativo e di conseguenza vittima di una pesante sensazione di déjà vu (è praticamente un remake di "Duel", con un ottimo inizio), si salva proprio grazie alla sofferta maschera di Henriksen e ad un finale cupo e ambiguo, servito con grande professionalità dal bravo Sargent, uno con un'esperienza che molti non vedono neanche con il binocolo.
L'episodio finale, "The Night of the Rat", è come da copione il più orrorifico e delirante dell'opera, e narra delle disavventure della famiglia Houston (Richard Masur, Veronica Cartwright e Brigitte Andersen) alle prese con un gigantesco ratto che reclama vendetta per la prole uccisa senza pietà. Naturalmente il pensiero galoppa in direzione "Of Unknow Origin/Di Origine Sconosciuta" (1983) di George Pan Cosmatos, molto bello, in cui Peter Weller affrontava da solo un terribile ratto, solo che qui il tutto si mischia al "gigantismo" di Bert I. Gordon, ricalcando gli effetti del famoso "Food of The God/Il Cibo degli Dei" (1976), con ratto-vitello impazzito per il dolore che grida come una banshee. Finale inqiuetante, nonostante il delirio assoluto, e atmosfera e plot più o meno simile al segmento finale de "L'Occhio del Gatto/Cat's Eye" (1985) di Lewis Teague, scritto da King e prodotto da DeLaurentiis, con tutte le cautele del caso.
Dei 9.000.000 di dollari di budget, il film ne portò a casa poco più di 6.000.000 e poi sparì dalla circolazione. Un peccato, perchè senza essere un capolavoro imprescindibile, "Nightmares" mantiene tutte le promesse e offre 90 minuti di puro intrattenimento. Che ci siano cose migliori in giro, è risaputo. Il Dvd della Anchor Bay del 1999 è fuori catalogo e, come ho potuto constatare in rete il formato è 1.33:1 contro il 2.35:1 originario. Vabbè, accontentiamoci. Consigliato.
Buona visione.
BelushiNightmares - Nightmares, incubi
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