Immagine scagliata da Matteo Bertelli contro la redazione di Umore Maligno
Visti i fatti recenti, noi di Umore Maligno ci siamo posti un serio interrogativo: affrontare l’argomento TAV con delle battute non sarà superficiale? Non sarebbe meglio approfondirlo lanciando sassi e occupando le autostrade?
Ma soprattutto: è giusto che dei cittadini commettano atti di violenza senza invitarci?
Per liberare la mente da questi dilemmi abbiamo trascorso un pomeriggio al Fatebenefratelli di Roma, scagliando sampietrini in pediatria.
I lavori per il TAV proseguono. Finalmente potrete passare dalla Val di Susa senza essere costretti a vederla.
Intanto il movimento No-TAV discute le prossime strategie: “Chi fa Carlo Giuliani?”
Mi hanno spaccato i coglioni per anni con i presidi No-TAV. Sono giusti, non sono giusti. Si scopa, non si scopa.
La paura maggiore dei manifestanti è che il treno possa sostituire in futuro il cavallo.
Vi sono diverse ragioni che i No-TAV muovono contro la costruzione della linea ad alta velocità. Tra queste, il fatto che la maggior parte di loro sarebbe poi costretta a tornare a casa dai genitori.
I lavori di cantiere durerebbero molti anni e comporterebbero inquinamento acustico, atmosferico e un esponenziale aumento del numero di anziani.
La stampa non aiuta a formarsi un’opinione sulla complessa questione TAV. E così, per un lettore de Il Giornale l’opera è “indispensabile”, per un lettore del Fatto è “inutile” e per un lettore di Beppe Grillo è “vaffanculo”.
Grillo ha sempre appoggiato la battaglia dei No-TAV. Considerando che dieci anni fa distruggeva pc con una mazza da baseball, tra qualche mese lo vedremo prendere a sprangate un No-TAV.
Secondo i sostenitori del progetto, il TAV favorirà lo spostamento su rotaia delle merci che viaggiano sui tir. Non vedo l’ora di trovare droga e puttane nei vagoni di prima classe.
Con la nuova ferrovia, Lione e Torino potrebbero essere a pochissime ore di treno. Fondamentale, visto che l’anno prossimo la Juve sarà in Champions.
Roberto Cota ha difeso il TAV: “È importante perché apre il Piemonte e l’Italia al superstato giacobino europeo”.
Sono contrario all’alta velocità dei treni da quando ho comprato un camion.
Il comando dei Carabinieri fa sapere che i No-TAV denunciati sono circa una ventina. Dito più, dito meno.
Molte le donne tra i manifestanti. Per convincerle hanno detto loro che quei treni dovranno parcheggiarseli da sole.
Lo stile di vita dei No-TAV è caratterizzato da una elevata mobilità stagionale, indirizzata allo sfruttamento di una vasta gamma di risorse naturali.
Le loro abitazioni sono costituite da accampamenti all’aperto e in grotta, sebbene alcuni di loro non si siano rassegnati a scendere dagli alberi.
Gli uomini della Val di Susa praticano la caccia al cantiere, come testimoniato dai numerosi resti di Caterpillar trovati nei loro accampamenti. Accanto all’attività venatoria, che costituisce la loro principale attività economica, è inoltre praticata la raccolta di vegetali selvatici: proprio ieri hanno accumulato una considerevole razione di sfollagente in legno.
Prettamente diurni, sono soliti rincasare prima che faccia sera. Ma prima o poi lo scopriranno anche loro, il fuoco.
Sugli scontri si è espresso Diliberto: “Quanti minuti di visibilità ho?”
Beppe Grillo: “Siete degli eroi”. Presto, un estintore!
Le manifestazioni dei No-TAV sono arrivate fino a Roma, grazie all’Eurostar.
A Roma, gli attivisti hanno bloccato il traffico. O almeno così credono.
Intanto Luca Abbà è uscito dal coma. “Sì TAV”.
Le condizioni del manifestante, che si era arrampicato su un traliccio dell’alta tensione restando fulminato e facendo un volo di quindici metri, paiono stabili. È ancora un coglione.
Lo rendono noto i medici: “È quanto risulta dai nostri amperometri”.
Si fa presto a fare della facile ironia sul manifestante fulminato, più difficile è riuscire a incolpare anche in questo caso la polizia.
Testimoni sostengono che l’incidente di Abbà sia colpa delle forze dell’ordine: i poliziotti avrebbero costretto l’attivista ad arrampicarsi sul traliccio, attirandolo in cima con del mangime.
Fra le fila dei manifestanti si registra la presenza di molti anziani. Abbiamo chiesto ad uno di loro, un medico ottuagenario, di spiegarci cos’è il TAV. Ecco la risposta:
“Il TAV possiede proprietà ansiolitiche, anticonvulsanti ed agevola le performance fisiche, facilitando arrampicamenti su tralicci, freestyle contro celerini e sversamenti in autostrade e tangenziali.
L’assunzione per via orale viene utilizzata nelle forme più gravi di difesa del territorio, anche se sviluppa una resistenza particolare agli ex-nuclearisti travestiti da neo-ambientalisti.
Qualora vi sia la necessità di sedare rapidamente dei pazienti violenti o molto agitati, il TAV viene somministrato in combinazione con il manganello.
Occasionalmente viene utilizzato anche in chemioterapia in aggiunta agli antiemetici per evitare un’eccessiva agitazione dei pazienti che si potrebbe manifestare sotto forma di nausea, vomito o redazione di farneticanti comunicati stampa.
Il TAV è presente anche nel latte materno, pertanto è sconsigliato l’allattamento al seno. Soprattutto se vostra madre ha settant’anni”.
Il Movimento No-TAV ha l’indubbio merito di esprimere il dissenso dell’intera popolazione della Val di Susa. Lo dimostra lo slogan dei manifestanti: “’a TAV nun la volemo”.