house_toro (ep.16 Fuori controllo)
Bambini che fanno i matador contro tori da 4 quintali o meglio 400 kg; cose assurde nel 2007, si direbbe, eppure è così. La voglia del sangue, tramandata a noi fin dagli antichi spettacoli romani dove umili schiavi affrontavano fiere feroci, sembra rimasta immutata negli anni. Gli spagnoli continuano a farsi inseguire lungo le strade cittadine da tori inferociti, ma almeno loro vietano che dei minori si scontrino contro tori adulti con più di cinque anni. Buona lettura!
I messicani, pur avendo una legislazione simile a quella spagnola, derogano ampiamente e, per l’imperativo the show must go on (nonchè aiutati dalla pazza incoscienza dei matador che non superano i 14 anni) consentono queste carneficine dove il toro risponde alla grande alle provocazioni fornite dal telo rosso.
La corrida, come ben noto, prevede l’uccisione del toro per cui il matador, oltre ad assicurarsi di non esser infilzato come uno spiedino, deve infilare anche varie lance nel costato, nel collo e in altri punti dell’animale causandogli una morte lenta, straziante e dolorosa.
Naturale poi che, il toro, essendo un esemplare da 400 kg anzichè un torello di 3 anni o un vitello (che sarebbero gli esemplari con cui, secondo la legge, potrebbero confrontarsi questi matador in miniatura), voglia infilzare i propri carnefici perforando stomaci, bucando polmoni e via dicendo: se il toro dovesse anche solo passare sopra al ragazzino c’è sempre ben presente il rischio di danni cerebrali, spinali (paralisi assicurata) e visivi (uno zoccolo in pieno viso può determinare varie lesioni).
Come italiani però anche noi abbiamo tradizioni fomentate dall’uso di animali: basta pensare al Palio di Siena dove (anche se la cosa ai più passa in second’ordine) ogni anno un cavallo saluta la scuderia e viene offerto come carne da macello. Forse, se viene tollerato, è per via dello spirito agonistico e tradizionalista (inoltre il cavallo qui non si ammazza di proposito, ma solo se sbanda o se commette qualche errore) e per la minore cruenza rispetto all’ispanica corrida.
Sperando che qualcuno possa portare alla ragione questi ragazzi avviandoli verso una vita migliore e i loro allibratori, prima di salutarvi vi propongo qualche attacco musicale, come di consueto.
Attacchi musicali
Due attacchi tutti italiani per un argomento che suscita sempre molto polemiche: il primo (a mio parere il più romantico e intenso di tutti) ce lo offrono i Negrita con Hemingway.
Dedicata al celebre romanziere, il cantante descrive le avventure che si possono vivere attraverso le sue pagine e tra queste cita la corrida:
A Barcellona un uomo svelto fruga fra i ricordi dietro la schiena il suolo e non capisce perchè è lì… l’ultima pagina che ha letto è stata un toro in mezzo al petto…
Altrimenti abbiamo anche un attacco musicale dedicato esclusivamente alla corrida: Dalla parte del toro del riccioluto CapaRezza si schiera apertamente dalla parte dell’animale.
Alla prossima
Marco