L’articolo precedente* era in buona parte tratto da La repubblica“. Questo ( http://www.corriere.it/) ribadisce e amplia il concetto: le bugie del bambino testimoniano di una crescita sana e la capacità di mentire è indice di maturità. Detta così rimane parecchio semplicistico. Entro nel merito riportando qualche stralcio.
(…)punire i bambini per fargli smettere di mentire non è efficace: lo rivela uno studio canadese, pubblicato sul Journal of Experimental Child Psychology e condotto su bambini dai 4 agli 8 anni.(…): la minaccia di punizione può avere l’effetto contrario, riducendo la probabilità che i bambini dicano la verità quando incoraggiati a farlo.
Su cosa mentono i bambini? Il primo tipo di bugie che imparano sono la negazione di aver fatto qualcosa di sbagliato. Dall’età dei tre anni, apprendono anche a dire le cosiddette «bugie a fin di bene», cioè quelle da cui traggono un vantaggio le altre persone (per esempio, dire alla mamma che non ho portato a casa il disegno, per poi farle una sorpresa mostrandoglielo). Queste bugie rappresentano un’importante abilità sociale che i bambini iniziano a sviluppare, e «saperle raccontare bene è importante»
La bugia è “positiva” i bambini piccoli mentono mentre maturano a livello cognitivo e sociale; per mentire hanno bisogno di comprendere che le altre persone hanno credenze ed esigenze diversi dalle proprie: è quando i bimbi iniziano capire cosa sentono e pensano gli altri, che possono imparare a dire le bugie.
Purché “equilibrata” (…) il persistere delle bugie non è buon segno di sviluppo cognitivo e sociale, e i bambini che mentono spesso sono più aggressivi e distruttivi, dall’altra parte non imparare «quando è appropriato mentire e come mentire in maniera convincente» può porre problemi ai bambini quando diventano più grandi.
Inutile, dunque purché la menzogna non sia esagerata e protratta, colpevolizzare il nipotino “Pinocchio”. Man mano che cresce “gestirà” meglio la bugia. Da persona matura, appunto, come noi altri…
*Nipoti bugiardi
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