La casa felice e la casa arrabbiata
Questo disegno (che non riesco a ingrandire) è di Anas,otto anni, un bambino di Cavalcore figlio di immigrati marocchini. Non voleva rapprentare il terremoto, «Sono una cosa vecchia e una cosa nuova», spiega. Per gli operatori del servizio di neuropsichiatria infantile dell’Ausl, quelle immagini insegnano molto più di un master. I soggetti che ricorrono maggiormente sono la casa, il sole e il cuore. «Non abbiamo dato loro un tema, è ancora presto — spiegano gli operatori — disegnano quello che vogliono». E non sono solo macerie e lutti: «Rappresentano anche tante immagini gioiose, è un modo di reagire al trauma». Da:http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2012/05/31/721416-
Brutti davvero questi giorni del terremoto. Ero a Ferrara, dal mio nipotino di nove anni e mezzo, e posso testimoniare sulla prima serie di scosse. La seconda, nella zona di Modena, ha prodotto effetti anche peggiori. Ora che il fenomeno viene dato in fase calante ( speriamolo) provo a dare il mio piccolo contributo parlando un po’ del modo più giusto per aiutare i nostri piccoli in simili frangenti disgraziati, cui molte zone del mondo sono periodicamente esposte.
E’ bene anzitutto, per svolgere al meglio la nostra funzione di nonne, essere informate. Segnalo questo sito http://www.sottocoperta.net/bambini/viaggiare/terremoto_bambini.asp, che contiene video e suggerimenti utili. L’editrice Giunti ha preparato alcuni testi, organizzati per fasce d’età, scaricabili in pdf. Sono anche riportate le 10 regole di Save the children. La prima sconsiglia la visione prolungata della TV, seguono quella di fornire spiegazioni adatte all’età sulla natura del fenomeno e sui comportamenti adatti a evitare i danni maggiori. Per i più grandi aggiungerei almeno un accenno alla scarsa “eticità” di un certa maniera di costruire manufatti, quali la famigerata Casa dello studente a L’Aquila.
Riporto anche qualche notizia su Telefono azzurro, raggiungibile al numero 19696 – per i bambini e adolescenti – e al 199151515, per gli adulti. “Attraverso il sito (…) si può accedere alla chat, dove ogni pomeriggio esperti del mondo dell’infanzia e dell’adolescenza sono pronti a rispondere alle domande. A scopo divulgativo, gli psicologi di Telefono Azzurro hanno approntato un prontuario per l’emergenza, con dei “consigli” utili ad aiutare le famiglie nella gestione del trauma del sisma nei più piccoli. Il materiale è accessibile sul sito e sulla pagina facebook dell’Associazione.”
Tutti gli interventi sottolineano l’importanza che gli adulti, per quanto in condizioni di emergenza, trovino il modo di dialogare con i bambini e ripondere alle loro domande, per quanto ripetitive e insistenti. E’ infatti positivo che parlino; più preoccupante il mutismo, la chiusura in se stessi. Senza dubbio noi nonne possiamo (dobbiamo, direi) svolgere un ruolo significativo nel placare per quanto possibile l’ansia dei nostri nipoti. Che spesso viene somatizzata: “mal di testa o mal di pancia ricorrenti, senza che sia identificata alcuna causa organica, posso essere sintomi del trauma”.
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