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No al movimento della vita nei consultori!

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No al movimento della vita nei consultori!

Riblogghiamo da VENGOPRIMA!

A luglio la Regione del Veneto ha approvato, come sapete, la legge 27 che autorizza l’attività di associazioni di volontariato all’interno dei consultori e delle strutture sanitarie e socio-sanitarie regionali a scopo di “promozione dei diritti etici e della vita” (un approfondimento lo trovate qui).
Ora la stessa Regione dovrebbe emanare un regolamento che indichi le modalità con le quali suddette associazioni (in primis: il movimento per la vita) svolgeranno le loro “attività”.

Non sappiamo quando accadrà, ma se la legge è stata votata nella calura di luglio, ci aspettiamo che il regolamento possa arrivare coi sonagli di natale. In sordina, le donne non sono state ascoltate e si è legiferato sui loro corpi e la loro salute in modo ideologico. Non vogliamo che il regolamento ricalchi la stessa logica, peggiorando se possibile la situazione. Per questo, abbiamo preparato una lettera che si rivolge a tutti i consiglieri regionali affinchè si tenga in debito conto l’osservanza del principio di libertà e autonomia della scelta della donna riguardo la propria gravidanza.

La lettera è aperta, trovate il testo qui sotto, nonchè gli indirizzi e-mail dei consiglieri. Vi invitiamo a dire la vostra anche voi ai consiglieri regionali, potete inviare via e-mail una lettera scritta da voi oppure inviare questa qui sotto. E’ urgente e importante. Siamo tante, libere, consapevoli.

Gli indirizzi e-mail istituzionali dei consiglieri (consiglio: mettete in Ccn):

[email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected]

La lettera:

A tutti i consiglieri e ai gruppi consiliari del Consiglio regionale del Veneto

Con la legge 27 votata il 27 luglio u.s., il consiglio regionale ha approvato l’attività di associazioni di volontariato all’interno dei consultori e delle strutture sanitarie e socio-sanitarie regionali a scopo di “promozione dei diritti etici e della vita”.

 Le donne del Veneto, già penalizzate da una sempre più ridotta presenza di consultori sul territorio e da una percentuale di obiettori all’interruzione di gravidanza (ivg) che sfiora l’80%, rischiano di trovare ora, in strutture istituzionalmente laiche, la propaganda ideologica in luogo dell’informazione scientifica cui hanno diritto e bisogno.

Il Veneto si distanzia così dagli standard europei, dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità in tema di ivg, nonchè dalla Carta Universale dei Diritti Umani, che raccomandano, tra gli altri, l’osservanza del principio di libertà e autonomia della scelta della donna riguardo la propria gravidanza. Il Veneto scivola così verso un modello sanitario non laico e non orientato alla salute e al benessere psicofisico della donna ma ad un suo condizionamento morale, in contrasto con la dimostrata efficacia delle migliori metodiche esperite in Europa.

In ragione di questo, e data l’intima situazione psicologica, talvolta anche difficile, di chi si avvicina alle strutture sanitarie per un consulto in merito ad una eventuale ivg, chiediamo a tutti i consiglieri che nel regolamento attuativo della legge 27/2012, che dovrà individuare le modalità con cui le associazioni faranno la loro attività nelle strutture, siano inclusi i seguenti punti.

 - a tutela della privacy della donna, che in nessun caso le associazioni esterne alla struttura sanitaria, o i loro singoli membri, possano interloquire personalmente con le donne che vi si rivolgono, all’interno della struttura stessa o nelle sue vicinanze. Le associazioni che intendono divulgare materiali informativi devono farli pervenire alla struttura sanitaria tramite posta;

- sia garantito il diritto di opzione che, ispirato alla normativa sulla privacy, preveda che al momento dell’ingresso nella struttura, la donna debba scegliere se avvalersi o meno delle informazioni delle associazioni esterne alla struttura sanitaria;

 - qualora la donna opti per ricevere le suddette informazioni, che queste siano preventivamente vagliate da un comitato tecnico-scientifico composto da personale qualificato e non obiettore della struttura che ne assicuri la natura non lesiva della dignità, della moralità e dei diritti della donna in caso di scelta dell’interruzione di gravidanza;

 - in particolare, che le suddette informazioni non possano includere riferimenti ad utilità o benefici economici di qualsiasi forma derivanti da una scelta della donna;

 - disporre, qualora vengano violati questi criteri, che all’associazione venga inibita ogni ulteriore comunicazione in tutte le strutture regionali e siano previste sanzioni per il singolo responsabile e per l’associazione, e per la stessa struttura sanitaria in caso di mancata tutela.

 P.s.: se qualche mail torna indietro, probabilmente la casella del destinatario è piena. Riprovate in seguito in orario lavorativo.


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